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31/12/2017 06:00:00

"O palhaco": fame, arte, arte nata dalla fame. Quindi, la più vera...

 Da “Freaks” a Fellini, Carol Reed (in “Trapeze” ci lavora una convincente Gina Lollobrigida), Tati, Dalton Trumbo ed il suo povero Johnny, dall’über Berlin di Wenders fino alla perversione manga di Hiroshi Harada, passando dal misconosciuto capolavoro bergmaniano “Una vampata d’amore” (anno di grazia 1953, un’analisi paralizzante di come uomini ed artisti vengano degradati dalla vita), dalla pazza poesia di Charlot alla poetica pazzia di Alex De La Iglesia molto cinema degno di menzione ha le sembianze di un clown, e molto altro ancora ha preso ossa e carne nell’ambiente magico – eppure sempre nostalgico, a volte velatamente ferale – del gran telone circense.

Non per nulla anche quell’ebreo stanziale che risponde al nome di Woody Allen, porta la scena del suo “Ombre e nebbia” tra i carri di un circo errante. Non per niente Hugh Jackman, proprio in questi giorni, torna con un film che si attende come la ‘grande bomba’ dell’anno che si apre a noi; “The greatest showman”, un dramma ‘musicarello’ sulla vita del padre del circo-spettacolo, P.T. Barnum.

Ma a me, “O palhaço”, il film che Tp24 vi propone questa domenica, fa ricordare soprattutto la stretta di mio padre che mi portava, mano nella mano,  a vedere il circo natalizio di provincia. Fame, arte, arte nata dalla fame. Quindi la più vera, forse.

Buona visione, ed al prossimo film…

 

Marco Bagarella

 

 

Dicono del film

 

Il regista avrebbe già tutti i meriti possibili per l’aver realizzato un film che mette da parte le favelas, tema troppo ricorrente nel nostro cinema. Ma "O pahlaço" è molto di più; è ben curato, anche nei piccoli dettagli, e nulla ha di gratuito. Selton Mello è a suo agio sia nel ruolo di attore principale che di regista.

L'intero cast è nella parte. Prova ne sia la grazia del cameo fatto da suo fratello, Danton, verso la fine della storia. Inoltre, Mello ha invitato alcuni dei suoi idoli comici: Jorge Loredo (il "Zé Bonitinho", che fa bella mostra di sé), Ferrugem e Moacyr Franco, quest’ultimo osannato dal pubblico del Festival di Paulínia per la sua grande performance. La bambina del circo, Guilhermina (interpretata dalla piccola Larissa Manoela), è incantevole, mostrandoci così il come Selton Mello riesca, con astuzia quasi, a dirigere dei bambini.

"O pahlaço " gonfia il cuore dello spettatore di nostalgia e fa sì che i grandi film, notevoli per la loro semplicità ed umanità, vengano ricordati per quello che sono. Piccoli capolavori che resistono al tempo. Impossibile non fare riferimento a “La strada” di Fellini, qui quasi citata. Insomma, questo è un film da guardare senza riserve, e sicuramente una delle cose migliori uscite nei cinema quest’anno.

(Houldine Nascimento)

 

 

 

Il film in streaming gratuito

 

https://openload.co/f/ZOAsD37rTGw

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