Partiti in corsa, alla ricerca di convergenze e di candidature. Da oggi una serie di incontri, tra le coalizioni di centro destra e centro sinistra, per spartirsi i posti in lista.
Le elezioni politiche, del prossimo 4 marzo, consegneranno all'Italia una nuova speranza di crescita socio-economica ma anche di centralità nel resto d'Europa, dove da sempre siamo fanalino di coda.
Simbolo depositato già per Forza Italia, in coda gli altri partiti.
Si voterà con la nuova legge elettorale, il Rosatellum, che ha diviso il territorio della provincia di Trapani. A leggere bene la composizione, sembra che la rappresentanza dei territori ne esca indebolita.
I comuni del Belice sono stati accoppiati con l'agrigentino, per il Senato la continuità territoriale si estende fino a buona parte dei comuni palermitani.
Nessuna omeogeneità per la provincia, né continuità territoriale. Si rischia di soccombere con le candidature più forte che potrebbero essere imposte dal radicamento partitico palermitano e agrigentino.
Poche le candidature certe, due posti nei listini bloccati per il Senato, sei per la Camera sia per la Sicilia occidentale che per quella orientale.
Dentro al PD in provincia di Trapani ci sono troppe anime da accontentare, c'è Domenico Venuti, sindaco di Salemi, che vorrebbe fare il salto di qualità ed essere per questo piazzato in un posto sicuro. La legge prevede, per i Comuni al di sotto dei dieci mila abitanti, che il sindaco non si dimetta dalla sua carica. Venuti ha già fatto qualche incontro per la provincia, il rischio è l'indice di gradimento dei dem, qui come altrove. Ad ambire alla riconferma al Senato è l'uscente senatrice Pamela Orrù, che in subordine sceglierebbe la candidatura a sindaco di Trapani.
Il Partito Democratico dovrà anche fare i conti con Giacomo Tranchida, oltre 10.600, consensi alle scorse regionali e una legittimazione territoriale che vorrà necessariamente dire qualcosa.
Tranchida ha partecipato a Palermo, in via Bentivegna, ad un incontro di partito. Insieme a lui Lillo Speziale, Pino Apprendi e tanti altri ex deputati e amministratori locali che hanno voluto rappresentare la loro vicinanza a Fausto Raciti, segretario regionale dem, ma hanno voluto puntellare che la loro presenza è dentro al PD non sottoposta al vaglio di capi di partito che tali si improvvisano dentro i territori.
Speziale ha lanciato un appello che suona anche come una resa dei conti: “Non siamo Forza Italia dove c’è un padrone che decide, le scelte dei candidati alle politiche, devono essere condivise dai territori. Rifiutiamo le logiche spartitorie tra le correnti. Il partito apra subito una discussione, non c’è tempo da perdere. Non ci stiamo a fare una campagna elettorale sapendo già di perdere e non accettiamo candidature imposte dall’alto”.
Speziale sa che i deputati regionali delle varie province cercano di piazzare i propri fedelissimi, copertura a Roma permettendo. Ma il PD è composto da varie anime che hanno formato altrettante correnti, tanto da essere imploso ovunque e da essere guardato con scetticismo e delusione dal cittadino, sempre elettore.
Tranchida al momento, lo dice lui, guarda alle politiche di marzo con distacco, quasi disinteresse. L'appuntamento più importante, per il presidente del consiglio di Erice, è quello del 23 febbraio, in quella data il TAR deciderà sul ricorso presentato per le vicende regionali. Una data, questa di febbraio, che non incide e non condiziona la presentazione delle liste, entro il 31 gennaio, per le elezioni politiche.
Tranchida una proposta l'ha già avuta che è quella di una candidatura all'uninominale.
E poi c'è il nodo Paolo Ruggirello, l'ex parlamentare regionale in quota PD, vicino a Luca Sammartino, deputato ARS, giovane dem che tenta la scalata politica nella provincia di Trapani, attraverso la rappresentaza assicurata da Ruggirello con i suoi consiglieri comunali.
Trattative a Roma si susseguono in tal senso, se Ruggirello dovesse continuare a essere trattato dal PD come il figliastro buono solo a portare voti le scelte politiche saranno altre.
A chiedere spazio sono anche i dem di Mazara del Vallo, il gruppo di Teresa Diadema. Il partito chiede che ci sia una indicazione, nonché rappresentanza, di un soggetto mazarese che tanto si è speso nelle ultime regionali. Teresa Diadema rappresenta il gruppo dirigente a Mazara che fa capo alla corrente di Baldo Guccuardi.
A richiedere celerità e chiarezza è Sicilia Futura, la seconda gamba del PD.
Il segretario regionale, Nicola D'Agostino, vuole un incontro di coalizione, mai avvenuto dopo il 5 novembre. La dirigenza di Sicilia Futura vuole spazi adeguati per le Politiche, a fronte dei 115 mila voti portati alla coalizione alle ultime elezioni regionali.
Ha trovato il suo spazio Nino Oddo, segretario regionale del PSI. Sarà il capolista per la Sicilia occidentale per la lista Insieme, un raggruppamento che ha messo insieme i socialisti, i prodiani e i verdi.
A destra c'è più di un movimento. Candidato in Forza Italia ci potrebbe essere Peppe Parrino, il primario del pronto soccorso di Mazara, alcamese, figlio dell'ex senatrice Bono-Parrino. Pare che a proporlo sia stato direttamente Gianfranco Miccichè, accordo che si sarebbe stretto a Cefalù. A non voler mollare, però, il posto in Senato è il senatore azzurro, Antonio d'Alì. Infondate le voci di una possibile candidatura della moglie Antonia Postorivo, calabrese.
Sempre dentro i forzisti c'è Toni Scilla che ha chiesto una copertura per un seggio alle nazionali in posizione protetta, in cambio ci sarebbe un posto nell'assessorato regionale di Edy Bandiera.
Il movimento Noi con l'Italia, di Saverio Romano, ha stretto in ultimo l'accordo con l'UDC. In Sicilia potrebbe essere un testa a testa tra i forzisti e Noi con l'Italia. Romano ha un pacchetto di voti che equivale a circa
130 mila consensi, pari al 7% nelle ultime regionali, che sommato al 7% dell'UDC potrebbe risultare una forza politica con il conto da presentare a Roma.
Dentro il movimento Cinque Stelle, intanto, c'è la candidatura dell'uscente senatore trapanese, Maurizio Santangelo, e alle primarie del movimento parteciperà il marsalese Antonio Angileri, ex candidato sindaco per le amministrative del 2015.