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06/02/2018 06:00:00

Elezioni, presentati i candidati del Pd a Trapani. Fronda a Mazara per LeU

 La nuova legge elettorale, detta Rosatellum, difficilmente il 4 marzo consegnerà il Paese ad una stabilità governativa.
Lo dice Silvio Berlusconi, ne è consapevole lo stesso Matteo Renzi.
I due leader sono pronti, il 5 marzo, ad una alleanza bis che consenta di governare e soprattutto di mantenere stabilità nei confronti dei mercati europei.

Cosa fa comprendere che si tratti di un accordo? Intanto il fatto che se si guarda bene alle composizioni delle liste, nei vari collegi, c'è un perfetto equilibrio tra Pd e Forza Italia. Da una parte si fa spazio ai dem, ponendo delle candidature deboli in quota azzurra, dall'altra parte indietreggia il Pd, per far avanzare i forzisti. Un gioco alla pari e delle parti, per poter portare in Parlamento più fidati possibili. Da servire c'è un'alleanza che non può guardare agli indipendi. Si dovrà fare quadrato.

Berlusconi ha rispolverato il ponte sullo Stretto di Messina, infrastruttura necessaria. Suona come una beffa per i siciliani che hanno difficoltà a raggiungere Catania con delle autostrade davvero da terzo mondo.
Circa un mese di tempo per convincere gli elettori.
Eppure le piccole formazioni, che sono legate al 3% nazionale, stanno lavorando sui territori.
Indispensabile raggiungere quella soglia, anche superarla, per poter portare a Roma i candidati (eletti) nei collegi plurinominali. Se così non fosse, la sfida resterebbe solo per l'uninominale.
Se la passa bene la quarta gamba del centro destra: Noi con l'Italia. In Sicilia mette insieme la forza degli Autonomisti con quella di Idea Sicilia, trainate dall'UDC e da Cantiere Popolare.
Vanno malino le liste satellite del Partito Democratico, da Insieme alla lista della Lorenzin a + Eurpoa di Emma Bonino, il rischio di essere sotto la soglia del 3% è più che credibile.
E poi ci sono tutta una serie di liste che faranno fatica ad andare oltre l'1%, così Casa Pound, Lista del Popolo, Potere al Popolo, Il Popolo della Famiglia, 10 volte meglio, Fiamma.

Il movimento “Il Popolo della Famiglia” a Marsala ha una sua struttura e c'è pure un programma nazionale.
Il PdF, fondato da Mario Adinolfi, da Gianfranco Amato, e da Nicola Di Matteo, si basa sulla famiglia, “da tutelare, secondo il dettato costituzionale, come “società naturale fondata sul matrimonio” tra un uomo e una donna”.
Sono 26 i punti del programma: “Spazia su varie tematiche che attengono a bisogni sociali ed economici di cui il neo partito si fa carico, considerandoli prioritari per la dignità della persona umana. Tra essi: la tutela dell’ambiente naturale, fortemente degradato a causa di scelte economiche, non sostenibili, basate sulla cultura dello spreco. La tutela della media e piccola impresa e dell’impresa familiare, oggi stritolate da un’imposizione fiscale eccessivamente gravosa”.
Tra i candidati alla Camera dei Deputati del Popolo della Famiglia, nel collegio uninominale di Marsala, Loredana Giacalone, moglie e madre di tre figli, è insegnante dei Metodi Naturali per la Regolazione della Fertilità, ed educatrice di affettività e sessualità nell'ambito di progetti formativi scolastici.
Inoltre sarà candidato al Senato, nel Collegio plurinominale 1, di cui fa parte Marsala, il coordinatore nazionale del PdF Nicola Di Matteo.

I malumori sulle candidature si fanno sentire anche in casa di Liberi e Uguali. A dissentire sui nomi inseriti in lista è il circolo di Sinistra Italiana Pio La Torre di Mazara del Vallo. I candidati non sono rappresentativi del territorio: “ Al contrario, sono frutto, nel metodo, di scelte verticistiche operate senza alcuna reale partecipazione della base, e nel merito di scelte non rappresentative nè dell’elaborazione politica che in questi mesi il circolo ha sviluppato nè di quel rinnovamento, politico e culturale, di cui S.I. è portatrice. Il circolo Pio La Torre si è sempre posto come obiettivo politico prioritario la ricomposizione della sinistra e a tal fine ha sempre privilegiato un percorso unitario, ma non può non rimarcare con grande rammarico come nella definizione delle candidature si mostri di aver privilegiato non il rinnovamento, ma la solita logica verticistica e spartitoria che non ha certo premiato il nostro territorio vista anche la incomprensibile penalizzazione dei parlamentari trapanesi uscenti”.

Nella mattinata di ieri si è tenuta, a Trapani, la conferenza stampa di presentazione dei candidati del Partito Democratico, per la Camera e per il Senato.
Erano presenti: la Sen. Pamela Orrú candidata nel collegio uninominale di Marsala alla Camera dei Deputati, l’On. Paolo Ruggirello candidato nel collegio uninominale di Marsala al Senato, il segretario provinciale Marco Campagna candidato alla Camera dei Deputati al plurinominale nel collegio Mazara -Agrigento, in cui è candidata anche la segretaria comunale di Mazara Teresa Diadema, l’assessore del Comune di Marsala Annamaria Angileri e Marcello Linares, entrambi candidati alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale di Marsala.
Tanti i punti che hanno trovato attenzione da parte dei candidati, che prendono le mosse dal programma nazionale del Pd, calato poi nei vari territori.
Paolo Ruggirello ha specificato come sia necessario votare bene, per evitare che tutta la provincia si ritrovi a Roma senza alcuna rappresentanza.
Campagna ha voluto bypassare le polemiche sui nomi dei candidati, sottolineando come dal 2006 ad oggi non era mai avvenuta una così forte presenza di trapanesi in lista. La Angileri ha ripreso la continuità necessaria del governo di centro sinistra, ricordando i 140 mila posti in più grazie alla Buona Scuola, tutti gli investimenti per l'edilizia scolastica. Si è parlato molto anche di Birgi. E mentre il Pd parlava, Turano faceva le nomine all'aeroporto...