Maria Pia Castiglione, medico trapanese, candidata in lista in Noi con l'Italia, nel collegio plurinominale alla Camera per Trapani, per la coalizione di centro destra. E' una delle liste più forti del centro destra, questo vi carica di maggiore responsabilità?
Certamente, c'è una grande aspettativa perchè il territorio del collegio non esprime molte personalità con esperienza politica. Speriamo di poter aggregare tanti consensi, per la competenza, l'affidabilità, per l'esperienza politica maturata sul campo. Le tante istanze che già adesso mi pervengono spero poi di tradurli in fatti concreti
Lo scontro sarà, stando agli ultimi sondaggi, tra il centro destra e il movimento Cinque Stelle. Oggi si assiste a uno sviolinare di programmi che però sembrano dei contenitori vuoti che poi non contengono nulla di concreto per i territori. Tanta teoria. Da quale punto partirà la sua campagna elettorale?
La campagna elettorale parte dal lavoro e dalla sua defiscalizzazione, dagli incentivi alle imprese. Se l'imprenditore non è incentivato ad assumere il lavoro diventa sempre più delocalizzato. E poi anche i problemi legati alla sicurezza. Assistiamo allo sbarco quotidiano di poveri disperati che arrivano da terra di confine dove c'è guerra civile, questo è un problema che dovrà essere affrontato. Non si possono tenere per anni gli immigrati dentro i centri di accoglienza in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato sociale. C'è tutto il nostro dovere di ospitalità e solidarietà ma non possiamo ancora ospitare i terroristi.
Noi con l'Italia è una formazione politica centrista, come si coniuga, come può convivere al governo con la Lega, estremista, di Matteo Salvini?
La coalizione è la stessa, non siamo gli unici ad essere moderati. E' ovvio che noi stiamo lavorando per avere un ottimo risultato, comunque stando in una coalizione è normale che ci sarà un confronto quotidiano, cercheremo di rimuovere gli estremismi. Una nazione va guidata con moderazione.
Il PD, durante la presentazione dei candidati del collegio, e in particolar modo il candidato Paolo Ruggirello, ha sottolineato come sia necessario votare i dem per avere una rappresentanza a Roma in parlamento, in assenza di altri eventuali rappresentanti. E' cosi, Castiglione?
Dico all'amico Paolo Ruggirello che le cose non stanno così. Io sono del territorio, sono nata a San Vito e abito a Trapani. Se il PD non ce la farà, per come noi ci auguriamo, con la mia elezione, che è quanto mai probabile, rappresenterò io il centro destra a Trapani. Ci sarà il collegio uninominale del centro destra. Non si preoccupino gli amici del PD che il territorio sarà ben rappresentato.
C'è un dato dal quale partiamo sempre, si tratta di un dato nazionale pari al 34% di elettori che hanno deciso di astenersi dall'andare a votare. Come convincere questa fetta di elettorato ad andare votare?
Il voto è importante, è l'unica espressione di democrazia che la gente può avere. Deve poi votare noi perchè abbiamo un programma realizzabile, che affronta le tematiche che sono impellenti come il lavoro, la sicurezza e le questioni sociali. Il popolo non va a votare perchè non ha avuto nessuna risposta concreta dall'ultima politica.
Durante il suo mandato da senatrice si è occupata di pesca e di agricoltura. Tornerà alla Camera, questa volta, per difendere i diritti della marineria?
Perchè no? Questo però dipenderà anche dalla formazione dei gruppi parlamentari. Se il gruppo è consistente si potranno avere più commissioni. Mi piacerebbe continuare la commissione Sanità che è il mio mondo professionale, ma anche quella dell'agricoltura e della pesca per le quali mi sono battuta. I palangari di Marsala dovrebbero avere buona memoria perché molte cose siamo riusciti a risolverle grazie anche all'allora Ministro dell'agricoltura, Saverio Romano.
Parliamo dell'aeroporto di Birgi. La sconfitta che sta subendo il territorio è sotto gli occhi di tutti. Quale il suo impegno?
Per lo scalo trapanese ho sempre lavorato a cominciare dalla finanziaria del 2013, allora feci inserire nel maxi emendamento del governo un emendamento che consentiva la continuità territoriale. Ho appoggiato le politiche di ritorno di milioni di euro quando l'aeroporto fu chiuso a causa del conflitto in Libia. L'impegno ci sarà certamente, viene la tristezza nel vedere lo scalo deserto. Deve essere un impegno per valorizzare e creare buona economia per i nostri Comuni.
Il PD chiede l'impegno del governo Musumeci per l'aeroporto, sostiene che il governo Crocetta, e i deputati trapanesi dem, hanno fatto tutto quello che c'era da fare per salvarlo. Poi di fatto c'è uno scalo in chiusura. Allora, cosa hanno fatto? Lei lo sa?
Il governo Crocetta, intanto, ha eliminato le province e quindi il socio dell'Airgest. I soldi della provincia non sono mai arrivati all'Airgest. C'è un problema economico, i soldi utili per bandire il nuovo bando di gara, a cui ha partecipato solo la Ryanair, sono arrivati in ritardo. Il governo Musumeci intanto non si può sostituire al TAR, è stato comunque rinnovato il cda.
Dal 5 marzo è inevitabile che nasca il Nazareno 2.0?
Non sono io a decidere sul Nazareno o sulle nuove elezioni. E' importante questa campagna elettorale proprio per dare al Paese un governo stabile. Un governo, invece, con il PD non sarebbe nella natura delle cose. Salvini e Meloni sono stati chiari in questo. Ci sono tutte le condizioni affinchè il centro destra arrivi al 40%.
Cosa dice ai grillini che etichettano le liste di centro destra come impresentabili?
Io inviterei Luigi Di Maio e i vertici del movimento a vedere chi sono i loro rappresentanti, chi sono i loro candidati. Lo apprendiamo dalla stampa. Vanno avanti in maniera provocatoria, come sempre.
Che aria si respira a Trapani per questa campagna elettorale?
A Trapani si vuole aiutare il centro destra, c'è buona disponibilità a votarmi.
Se la sente di fare una battuta sulla mancata candidatura di Tonino d'Ali?
Si, sono rimasta sorpresa e dispiaciuta. Era il senatore di Trapani, al di là della lunga carriera senatoriale, un partito che non candida più i rappresentanti del territorio deve anche trovare la giusta maniera per significare la non candidatura. Lo stesso Miccichè con una dichiarazione pubblica ha detto che è insoddisfatto della lista fatta, però alla fine è lui il coordinatore regionale. Ritengo che buona parte di responsabilità sia proprio di Miccichè. Sono molto dispiaciuta perchè il senatore d'Alì ha dato tanto a tutta la provincia. E' stato “il senatore”.