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23/02/2018 10:03:00

L'arresto di Giammarinaro, i carabinieri: "E' stato convalidato. Era con un pregiudicato"

 Precisazione dal comando provinciale dei Carabinieri di Trapani circa l'arresto, avvenuto giovedì sera, di Pino Giammarinaro, politico di Salemi, indiziato di mafia, per violazione degli obblighi della sorveglianza speciale. In particolare Giammarinaro è stato sorpreso in compagnia di Stefano Liuzza, soggetto gravato da precedenti penali. 

In una nota, diffusa ieri sera, il legale di Giammarinaro, l'avvocato Paolo Paladino, aveva comunicato che Giammarinaro era stato subito rilasciato. I Carabinieri adesso precisano come stanno le cose: è stato rilasciato, ma l'arresto comunque è stato convalidato. Ecco la nota: 

Nella tarda mattinata di ieri si è celebrata, innanzi al Giudice del Tribunale di Marsala, l’udienza di convalida dell’arresto di Giuseppe GIAMMARINARO classe 1946.
L’uomo era stato tratto in arresto, la scorsa notte, dai Carabinieri della stazione di Salemi, per violazione agli obblighi della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza essendo stato sorpreso, in più occasioni, in compagnia di un soggetto pregiudicato del luogo e non avendo esibito, all’atto del controllo, la carta precettiva.
L’Autorità Giudiziaria, giudicando legittimo l’operato degli uomini dell’Arma, ha convalidato l’arresto limitatamente alla violazione della prescrizione di non frequentare pregiudicati, ritenendo invece, secondo un recente orientamento della Corte di Cassazione, non sussistente la violazione relativa alla mancata esibizione della carta precettiva che integra, sempre secondo la sentenza della Suprema Corte, la violazione dell’art. 650 del codice penale ( Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità)
Il Giudice, a convalida avvenuta, disponeva la liberazione del Giammarinaro e il contestuale ripristino della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di p.s.

Liuzza, tra l'altro è proprio uno dei prestanome di Giammarinaro, come emerso dall'inchiesta sulla sanità e la corruzione in provincia di Trapani denominata Salus Iniqua, e che ha portato alla confisca di beni per milioni di euro all'ex deputato regionale. Sorprende la difesa del figlio di Liuzza, che sui social minaccia querele, definendo suo padre "persona perbene, stimata ed incensurata" ed annuncia querela contro questi "pseudo giornalisti..."