E’ un’inchiesta interminabile. E’ proprio come l’hanno definita gli inquirenti: il romanzo della corruzione.
Mare Mostrum, l’indagine su favori e corruzione a Trapani ha strascichi fino ad oggi. Partita con le misure cautelari a maggio, si continua ad indagare e ad applicare misure di prevenzione ancora in questi giorni. L’ultima quella ai danni di Vittorio Morace a cui sono stati sequestrati beni per 10 milioni di euro.
l sequestro comprende anche le quote della Liberty Lines, la compagnia di navigazione, e del Trapani Calcio. Il sequestro delle quote, comunque, è bene chiarirlo, non ha alcuna influenza sull'operatività sia della compagine calcistica che della società di navigazione.
L'avvocato Marco Montalbano è stato nominato amministratore giudiziario dei beni sequestrati all'imprenditore.
Il provvedimento di sequestro scaturisce dalle indagini sfociate nella cosiddetta operazione Mare monstrum del 19 maggio 2017. Le indagini avevano evidenziato come Morace, all’epoca dei fatti presidente pro tempore della società di navigazione “Ustica Lines s.p.a.”, avesse stretto un patto con Salvatrice Severino, dirigente dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Siciliana. L’accordo in questione avrebbe portato la dirigente a predisporre e confezionare bandi di gara aventi ad oggetto l’affidamento quinquennale del servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse con mezzi veloci tra la Sicilia e le isole minori, secondo modalità collimanti con gli interessi della compagnia di navigazione.
Morace avrebbe ricambiato con assunzioni, vacanze, regali, appartamenti. Al sequestro si è arrivati anche grazie ai diari tenuti dal marito della Severino. I diari della corruzione.
Lo zelante coniuge appuntava tutto, ma proprio tutto, su quello che faceva la moglie. Incontri, cene, impressioni su come andavano i rapporti con il mondo politico e imprenditoriale. Ma quello che interessava agli inquirenti erano i rapporti con Morace. E i diari per gli inquirenti confermerebbero che la dirigente e l’imprenditore abbiano intavolato uno scambio di favori che durava da anni. Per la dirigente regionale dell'assessorato ai trasporti Salvina Severino regali, un appartamento in affitto a Trapani, la figlia assunta, gite in barca. Il tutto per favorire la compagnia di navigazione dei Morace per costruire per lui bandi su misura per collegare la Sicilia alle isole minori e per ottenere rimborsi per costi di collegamenti mai effettuati.
Ad inchiodare la dirigente regionale sono i diari. «Ventotto luglio 2007, ore 10. Tutti a bordo dello yacht di Morace. Fatto il bagno nelle acque cristalline di Levanzo (Cala Azzurra)». Diario del marito, Giuseppe Naccari, che annotava tutto: gite, favori, regali.
L'8 Gennaio 2008, ad esempio, l'assunzione della figlia: "«App. con il com. Morace. Tutto ok Marika lavorerà da lunedì 14 presso Ustica Lines. Stipendio iniziale euro 1020-1030». Tre giorni dopo: «Mi ha telefonato Salvina, Marika ha la casa, acqua e luce pagati da Morace. Bella notizia».
L’inchiesta coinvolge non solo l’armatore ma anche personaggi politici del calibro di Mimmo Fazio, ex sindaco di Trapani ed ex deputato regionale. Fazio venne arrestato a maggio proprio nel mezzo della campagna elettorale per le amministrative in cui era candidato sindaco del capoluogo. Lui è accusato di corruzione e traffico di influenze perchè da deputato avrebbe favorito la Liberty Lines. Ma nelle ultime settimane è venuto fuori un altro caso di presunta corruzione ai danni di Fazio, che non ha nulla a che fare con la compagnia di trasporto marittimo.
Il nuovo filone dell’indagine ha portato al sequestro di beni per 35 mila euro a Fazio, ossia un b&b a Trapani, perchè questo sarebbe l’importo della corruzione.
La Procura di Trapani ritiene di aver scoperto una tangente da 35.000 euro nascosta sotto una finta fornitura di vino, mai effettuata. Da una parte c'era Fazio, dall'altra Aldo Carpinteri, 47 anni, titolare di "Stefania Mode", marchio delle griffe di moda molto noto a Trapani e on line.
Il sequestro ai danni di Fazio è scattato proprio in seguito alle dichiarazioni rese ai Pm da Carpinteri: Mimmo Fazio ha presentato un disegno di legge all'Ars che veniva incontro alle esigenze di Stefania Mode, ed è stato ripagato con 35.000 euro, che sono stati giustificati con una fornitura di vino. Solo che il vino non è mai esistito. Fazio era consulente legale di Carpinteri (circostanza nota a Trapani) e, scrivono i giudici, "si è servito della sua carica per presentare disegni di legge che si potrebbero definire ad personam, prendere contatti con soggetti istituzionali, acquisire informazioni ed elaborare strategie al preciso scopo di favorire i privati dei quali era consulente legale a tutto tondo e che lo ricompensavano lautamente per l’attività svolta”.
L'inchiesta sulla corruzione a Trapani sembra non finire mai. E' un'indagine vivissima, che può riservare sempre nuovi risvolti.