Manca una settimana al voto e si anima lo scontro nei collegi dell'uninominale. Lo scontro diretto, vis a vis, sarà determinante. La sfida nel collegio di Trapani è alla Camera dei Deputati tra i maggiori competitor: Piera Aiello per il movimento Cinque Stelle, Pamela Orrù per il centro sinistra, Tiziana Pugliese per il centro destra, Daniele Nuccio per Liberi e Uguali.
Aiello si contende il seggio con Pugliese. E' questo il trend del momento. Le due esponenti hanno storie e vissuti diversi. Aiello è alla sua prima esperienza politica, è una testimone di giustizia, che i grillini hanno voluto in lista perché rappresenta una bandiera.
Certo, non si comprende, vista la delicatezza della situazione e visto che la signora Aiello va protetta e tutelata, come non sia stata candidata in un collegio blindato al plurinominale.
Pugliesi, per il centro destra, è esponente di Alemanno, voluta in lista da Livio Marrocco. Ha iniziato in sordina, quasi sotto voce, poi ha preso dimestichezza con gli strumenti e ha sfoderato la sua arma migliore: la spontaneità e semplicità. Niente trucchi, e volto scoperto.
Pamela Orrù, collegio uninominale per il centro sinistra, è senatrice uscente. Per lei nessuna posizione protetta. Orrù ha pochissime possibilità di aggiudicarsi il seggio, il PD dovrebbe fare un'affermazione sopra ogni altra aspettativa. Qui funziona il contrario, a trascinarsi il collegio uninominale è la marsalese Anna Maria Angileri, candidata al plurinominale.
Se non ci fosse stata la candidatura della Angileri il PD, in provincia, avrebbe fatto un tonfo senza precedenti. E la colpa non è mica della Orrù, che ne pagherà elettoralmente le responsabilità, ma di chi in questa provincia non ha seminato nulla se non dissidi e posizioni protette senza voto alcuno.
Abilmente, ad elezioni concluse, c'è sempre chi, dalle segreterie, si appropria del risultato ottenuto esibendolo come baluardo di cosa personale.
Daniele Nuccio, è un giovane volenteroso e determinato ma ci sono scarsissime possibilità che possa aggiudicarsi il seggio. Sarà, per il consigliere comunale di Marsala, un'esperienza che comunque gli aprirà altre strade.
Al Senato i maggiori competitor sono tre. A contendersi lo scranno per il centro destra Toni Scilla, per il centro sinistra Paolo Ruggirello, e l’ex Mpa Francesco Mollame per i Cinque Stelle.
Scilla è l'eterno candidato. Per un lui un seggio, qualunque, è di vitale importanza. Dopo la sconfitta alle elezioni regionali, per i voti conseguiti, il partito lo ha piazzato presso la segreteria dell'assessore regionale Edy Bandiera. Adesso è candidato al Senato.
A proposito, non è un buon esempio quello dato da Renato Schifani: la nuora e la consuocera sono stipendiate dal Parlamento italiano, cioè sono pagate da tutti noi contribuenti. Evviva.
E non sono nemmeno le uniche, seguono taluni collaboratori di Gianfranco Miccichè come Ugo Zagarella, candidato adesso alla Camera.
Il competitor diretto di Scilla, dicevamo, è Paolo Ruggirello. Buona affermazione alle ultime regionali, cambia, in corsa, i suoi punti di riferimento a Marsala. Enzo Sturiano, non si fa vedere, poca campagna attiva. In molti vociferano di uno Sturiano che trama con Turano e con Scilla. Accanto a Ruggirello, quindi, Davide Parrinello e Pino Ferrantelli.
Ruggirello, osteggiato dal PD marsalese e della provincia, oggi è a pieno titolo un dem. Va a braccetto con Davide Faraone e Luca Sammartino. Si prenda un Malox chi ha problemi di acidità.
Piaccia o non piaccia, Ruggirello ha saputo tessere le sue tele, è arrivato al centro del partito.
Chi è Luca Sammartino? Un parlamentare regionale catanese, 32 mila preferenze. Ma, lo scriviamo adesso e siamo pronti a scommetterci, il ragazzo di strada ne farà. Sarà il prossimo segreterio regionale del PD, e se sapranno giocare bene le carte, anche il futuro presidente della Regione. Doppio malox.