"Già lo stesso giorno avevamo capito che la droga non c'entrava niente". Così quattro carabinieri e un medico hanno testimoniato al processo sulla morte di Fabio Maccheroni, 43enne di Seravezza, avvenuta la notte tra il 15 e il 16 agosto 2016 nel B&B Orchidea di Trapani.
Il processo che si celebra a Trapani vede imputati Benedetta Serafico, gestore del B&B, la madre Tuzza Augugliaro, 76 anni proprietaria dell'immobile, e il gestore del panificio Bartolomeo Altese, 35 anni.
Maccheroni si trovava nel b&b assieme ad un amico, Alessio Menicucci. Maccheroni non è sopravvisuto alle esalazioni di monossido di carbonio provenienti dalla canna fumaria del panificio sotto il b&b. Il giorno dopo venne trovato morto, mentre Menicucci venne trovato in coma. I testi hanno confermato che dopo poche ore era stata abbandonata la pista della droga, e che si era già su quella del monossido di carbonio. La prossima udienza è fissata per il 27 marzo, le accuse per gli imputati, a vario titolo, sono di omicidio colposo e lesioni gravissime.