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16/03/2018 06:00:00

Petrosino, minacce al Sindaco. La Procura scopre l'autore, ma archivia tutto...

 Ha subito pesanti e ingiuriose minacce, ha trovato anche dei proiettili, ha denunciato tutto in Procura. Le indagini sono partite subito, e l'autore è stato presto indviduato.

Ma, per la Procura stessa, non va rinviato a giudizio: tutto archiviato. E' l'incredibile vicenda che accade al Sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone. Eletto con una lista civica, al suo secondo mandato, Giacalone è uno di quei Sindaci "in prima linea" nel nostro territorio, e ha caratterizzato il suo impegno a Petrosino con una difesa della legalità su tutti i fronti, dalla lotta all'abusivismo edilizio, all'evasione fiscale.

Giacalone non è nuovo a ricevere messaggi intimidatori, e così qualche tempo fa in poco tempo trovò una lettera anonima con minacce di morte e una busta con dei proiettili, per lui e per la sua vice, Marcella Pellegrino. 

Fece denuncia. E la polizia giudiziaria ha trovato il colpevole. Si tratta, secondo fonti di polizia consultate dalla nostra redazione, di un cittadino di Petrosino che aveva minacciato il Sindaco perchè chiedeva un posto di lavoro finanziato dal Comune.

Tutto bene quel che finisce bene? No, qui viene il bello. Perché la Procura di Marsala trova l'autore, ma il Pm Federico Panichi chiede l'archiviazione. Perché? Per la tenuità del fatto, perchè, ad esempio, il foglio su cui erano scritte le minacce era malconcio - secondo quanto risulta alla nostra redazione -  perchè la persona stessa sarebbe indigente, e quindi quasi va "scusata" per quello che ha fatto, e quindi per la Procura il Sindaco, in pratica, non correva alcun pericolo. In altre parole, il pubblico ministero Panichi ha chiesto l’archiviazione in quanti giudica “tenui” e dozzinali le minacce e alla luce delle condizioni di disperazione in cui versa il presunto autore delle missive, che è disoccupato e padre di due figli.

Una decisione davvero originale, perché sembra quasi voler sottolineare che per minacciare un Sindaco lettere anonime e proiettili non bastano, serve altro.

Giacalone ha preso atto della decisione della Procura con sconcerto e amarezza. Farà ovviamente opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura, e dichiara:" Siamo terra di nessuno!  Nella terra di nessuno succede che un tizio manda diverse lettere di minacce di morte e perfino una busta contenente dei proiettili al sindaco e pure al vice-sindaco. Sempre nella terra di nessuno si indaga e si accerta l’autore. Poi, però, si mette nero su bianco che le minacce in fondo sono tenui e si archivia tutto. Evidentemente nella terra di nessuno le minacce devono andare oltre per essere prese seriamente. E allora lasciateci soli e ammazzateci tutti così, forse, un giorno si capirà che in questa terra qualcuno c’è stato..."

Il soggetto individuato dagli inquirenti come l’autore delle minacce per il primo cittadino è un perfetto sconosciuto. “Un tizio mai conosciuto” afferma Giacalone. Chissà quale provvedimento o decisione dell’amministrazione comunale lo avrà contrariato. Circa i proiettili di pistola, poi, il sindaco osserva che questi sono meno facilmente reperibili rispetto alle normali cartucce dei fucili da caccia. E ciò dovrebbe far riflettere sulla pericolosità dell’autore delle minacce.