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14/05/2018 06:00:00

Trapani, Tranchida e grillini litigano sui rifiuti

 Continua a Trapani la querelle tra Giacomo Tranchida e il movimento Cinque Stelle.
L'attenzione non riguarda solamente la raccolta delle firme ma anche la eventuale realizzazione di un termovalorizzatore.
Sono netti nella loro posizioni, i grillini, che dicono no a qualunque tipo di impianto e sostengono invece  una costante e forte sensibilizzazione della raccolta differenziata, unico strumento che può portare benefici alla collettività.
“I termovalorizzatori rilasciano nell'aria delle piccole particelle che sono nocive per la salute dell'uomo”, lo ha ribadito più volte Giuseppe Mazzonello, candidato sindaco dei Cinque Stelle e buona parte dei suoi candidati al consiglio comunale.
Tranchida sostiene che la polemica sia strumentale, volta solamente a gettare ombre sulla campagna elettorale.
Non c'è stata la volontà, dice Tranchida, di approfondire meglio l'argomento.
Nessuna intenzione, e difatti nel programma elettorale di Tranchida non ce n’è traccia, di realizzare in contrada Bonarrea un termovalorizzatore.
Si punta, semmai, alla creazione di una centrale che produca biogas, i rifiuti in questo modo si trasformeranno in biometano.
Nulla di nuovo, almeno per l'Italia, ma un sistema che viene utilizzato in Trentino e che verrebbe calato nella realtà trapanese con un abbattimento dei costi vigenti.
Tutto è leggibile nel programma che il candidato ha depositato qualche giorno fa, la voce è quella “Politiche e interventi finalizzati a migliorare il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti urbani”.
Si parte dal porta a porta spinto per Tranchida, poi si smaltisce con nuove tecnologie, presenza anche di isole ecologiche e realizzazione di Centri Comunali di Raccolta allestite in zone idonee.

E Giacomo Tranchida ha presentato, oltre al programma, le liste in suo supporto che sono sette e tre assessori.
C'è l'amico e sostenitore di sempre Vincenzo Abbruscato, c'è Andreana Patti che dovrebbe essere in quota UDC perchè vicinissima all'assessore regionale Mimmo Turano, e c'è Ninni Romano, già assessore tranchidiano ad Erice vetta.

 

Tranchida rischia di vincere a primo turno, senza ulteriore incombenza del ballottaggio.

Lista e candidato Cinque Stelle in movimento, sono dinamici i grillini, che hanno
messo al centro le periferie.
Ieri in bici hanno attraversato Fulgatore per poi spostarsi nel quartiere di Cappuccinelli per conversare con i cittadini del posto.
I pentastellati sono certi di una loro buona affermazione, come avvenuta il 4 marzo quando un trapanese su due ha votato per il movimento. Certi anche di arrivare all'appuntamento del ballottaggio, il loro maggiore competitor è Giacomo Tranchida.

La preoccupazione per Peppe Bologna, candidato sindaco e candidato al consiglio comunale con la lista “Scirocco per Trapani”, è che i cittadini stanchi e sfiduciati dalla politica non si rechino alle urne. Una tensione legittima per le risposte che in ultimo al territorio non sono arrivate.

Bologna è chiaro, lo spiega anche con un video: “Non votare significa: non aver diritto di criticare, non partecipare alla vita della comunità di cui facciamo parte, rinunciare ad un diritto, lasciare che altri decidano per te, non utilizzare i benefici che saranno riconosciuti se si raggiungerà almeno il 65% dei votanti, esser trascurato, svalutato, essere considerato poco importante”.

Il 10 giugno è dietro l'angolo i candidati si giocano le loro carte e i loro cavalli di battaglia. La corsa a Palazzo d'Alì è una questione che non riguarda solo la città di Trapani. La provincia ha gli occhi puntati su quello che accadrà.