Bartolo Giglio, candidato sindaco a Trapani con la Lega. Sente doppiamente il peso della sua candidatura visto che la Lega è tra i protagonisti nella formazione del governo nazionale?
No, c'è una priorità ed è Trapani. Ovviamente quello che si sta verificando è assai positivo per la finalità del programma, avere a che fare con un governo nazionale che parla il mio stesso linguaggio è una risorsa importantissima. Questa mia scelta è nel solco di quello che si sta verificando nella nostra Nazione che non è allarmante per come ha voluto dire il nostro Presidente della Repubblica. C'è una volontà diffusa, è stata espressa in un momento democratico quale quello delle elezioni, non è possibile che non si accettino determinate conclusioni naturali.
Lei è più Leghista o più sovranista?
Oggi il fatto importante è l'appartenenza alla Lega che ha contenuti sovranisti, siamo una cosa unica da Trapani a Roma.
Oggi la Lega come mette insieme anche i sovranisti?
Li mettiamo insieme attraverso un percorso culturale che si è verificato negli anni. La Lega di Matteo Salvini parla a chi pensa di destra, Salvini dice cose di destra. Da noi non accadono cose irriconoscibili come da altre parti, noi andiamo con il nostro simbolo non abbiamo fatto come il PD. Il simbolo indica l'appartenenza ed è una cosa di cui mai ci si può vergognare.
Scende in campo un po' dopo gli altri candidati e perchè il centrodestra non riesce a fare la quadra su un unico candidato. Quale il programma di Giglio?
La mia candidatura non è frutto di un mancato accordo, è frutto della Lega che ha preso il 17% alle ultime nazionali. Abbiamo un progetto per la collettività. Per quanto riguarda il centrodestra, se avesse avuto un progetto diverso rispetto a quello di cui noi siamo portatori non avremmo mai potuto allearci con loro.
Andiamo al programma...
Penso a Trapani città frontaliera, come ricettore di un grosso numero di immigrati e questa cosa noi la dobbiamo rappresentare al governo nazionale, ci devono dare dei vantaggi strutturali che non siano gli aiuti che vanno alle associazioni o alle cooperative che poi vanno a gestire gli immigrati. Ma deve essere un aiuto diffuso.
Trapani grazie ai commerci con l'Africa ha avuto un economia fiorente nei secoli, perchè non pensarla come una porta verso l'Europa?
No, questa versione mi trova d'accordo, ma in questo momento noi diciamo che la priorità per Trapani è la cittadinanza trapanese non è altro. Non dobbiamo correre il rischio che se arrivano trecento migranti duecento hanno la scabbia, vogliamo la certezza sanitaria degli sbarchi.
E allora la Lega cosa vuole fare Trapani?
Partiamo dall'igiene pubblica, nel 2020 la prima industria mondiale sarà il turismo e l'igiene pubblica è una risorsa. Come la si raggiunge? C'è un prezzo da pagare per tutti gli errori del passato ma ci deve essere uno sforzo comune tra la Regione, l'Ente Locale e il cittadino. Ma il cittadino deve trovare con estrema facilità il posto dove portare la differenziata. Dobbiamo metterlo nelle condizioni di poter smaltire entro un giorno senza fare chilometri per andare a conferire e solo dopo eventualmente multare. In soccorso ci devono venire anche i supermercati che raccolgono come spesa tutto quello che sono gli stipendi e le pensioni, parliamo di aziende che non sono spesso nemmeno italiane. E allora siccome hanno una presenza importante sul territorio comincino a gestire delle isole ecologiche, faccio un esempio: arrivo al supermercato conferisco la plastica e compro, dietro un minimo sconto, un altra confezione d'acqua.
Tutto questo secondo lei in quanto tempo è realizzabile?
Credo in non più di sei mesi. La nostra gente non è che è abiutata a sporcare, dobbiamo recuperare un contenuto culturale. Se io di mattina raggiungo il centro di raccolta, ad Ummari o a Fulgatore, e trovo il mezzo già pieno sono stato agevolato nella raccolta? Direi di no.
La lista è pronta?
La mia lista è la nostra, non abbiamo fatto appello ai grandi nomi, non abbiamo colossi che si guardano allo specchio. Noi cerchiamo di pensare come pensa la città, cerchiamo di definire alcune candidature di gente neofita della politica ma che non è stata a dormire. E' gente che ha guardato la politica e che oggi vuole rompere questo silenzio e partecipare attivamente. Sono fiducioso, stiamo avendo dei segnali importanti e potremmo essere una sorpresa.
Con lei ci potrebbero essere i fratelli Felice e Salvo D'Angelo che prima erano orientati verso la Lega?
Se dovessi dare una risposta cattiva direi che i fratelli D'Angelo non li conosco, siccome so di dire la verità: non li conosco davvero. In questa città nessuno è da demonizzare, hanno fatto un percorso e ci sono state delle situazioni che ci hanno portato a cose diverse. Io ci parlerei già domani mattina se loro fossero davvero convinti di prendere parte a questo nuovo corso, senza nessun preconcetto.
Lei è il quinto candidato sindaco della città, quale il suo punto di forza?
A me non piace dire cosa ho in più, mi piace analizzare la mia proposta politica che sia conducente per tutta la campagna elettorale. La Lega sta spendendo questa mia personalità politica che è sempre stata a destra e che si muove dai periodi della fondazione di AN.