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22/05/2018 12:00:00

Elezioni, Roald Vento: "Diffidate da chi abusa nel dire: Trapani è la mia città"

 Fin dal Dicembre dello scorso anno avviai con i cittadini un dialogo a distanza sul futuro della nostra Città, abbandonata al suo destino da perverse logiche di potere di ampi strati “deviati” della società, che alla fine ci hanno portato a un degrado che ci umilia, anche per le responsabilità che ricadono su ognuno di noi, quanto meno per gli ingiustificati silenzi.

Trapani è una città che langue perché anche la gestione commissariale non sembra capace di affrontare con la dovuta determinazione, né il problema dell’aeroporto che ha messo in ginocchio la nostra economia turistica, né tanto meno quello igienico sanitario che, al di là della raccolta differenziata, vede la nostra città, le nostre strade, le nostre piazze, le nostre contrade e i nostri quartieri, invasi da sporcizie di ogni genere che intorbidiscono la bellezza del nostro Barocco, del nostro Liberty, della nostra millenaria cultura familiare della pulizia e del bello.

In questo scenario, abbiamo il dovere di guardare al futuro, senza lasciarci “catturare” da ammalianti proposte politico amministrative di chi si ammanta di “poteri magici” nel governo di Enti e territori che in verità (rimasti asfitticamente relegati alla gestione del quotidiano, del necessario, dell’ordinaria amministrazione … dell’acqua, della buca, del niente … della pista ciclabile e mai oltre), non sono riusciti a proiettare la pur splendida Erice nel panorama mondiale del turismo e ciò malgrado le sue bellezze, la sua millenaria cultura, la sua storia; come invece hanno saputo fare altre cittadine della nostra provincia, ormai incontrastate perle del Mediterraneo e meta di un sempre crescente turismo internazionale.

Trapani, con le sue risorse umane, ha la capacità di uscire dal dramma che sta vivendo e lo farà senza dover ricorrere a prospettive di millantate intelligenze e capacità esterne di sindaci e assessori di comuni limitrofi, pronti a governarci al pari di una sorta di protettorato.

Abbiamo il dovere di crederci, perché il futuro della nostra Città, della sua classe imprenditoriale, delle sue giovani generazioni costrette a cercare altrove spazi vitali, meritano tutta la nostra attenzione, il nostro impegno e i nostri sacrifici.

Trapani siamo noi; noi che oggi soffriamo del degrado che ci circonda; è per questo che dobbiamo guardare con diffidenza a quanti per mera propaganda elettorale abusano nel definirla “la mia città”.

Roald Vento - Trapani Riparte