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25/05/2018 06:45:00

Giammarinaro accusato di appropriazione indebita, con moglie e altri 4. Processo a rischio

Potrebbe essere stoppato il processo che, in Tribunale, a Marsala (giudice monocratico Vito Marcello Saladino), vede accusati di appropriazione indebita l’ex deputato regionale della Dc Pino Giammarinaro, la moglie Giovanna Calistro e altre quattro persone.

Dopo anni di dibattimento, infatti, è stato sollevato un problema relativo al reato contestato, che per la difesa sulla base di una recente normativa è diventato perseguibile a “querela di parte”. Per questo motivo, la Procura ha chiesto un rinvio lungo (prossima udienza il 27 giugno) per esaminare e approfondire la questione.

Se la pubblica accusa, quindi, riterrà di condividere questa impostazione, il giudice si vedrà costretto a dichiarare il “non luogo a procedere” per mancanza di querela. Il processo, insomma, verrebbe azzerato.

Oltre a Giammarinaro e la moglie, alla sbarra degli imputati sono Antonio Maniscalco, Giuseppe Angelo, Fabrizio Chianetta e l’avvocato Antonio Inzirillo. Tranne quest’ultimo, che è di Gibellina, gli altri sono tutti di Salemi. Ai sei imputati si contesta di essersi appropriati di somme, per un totale un milione e 240 mila euro, prelevate dalle casse di centri medici e di fisiokinesiterapia di cui Giammarinaro, secondo gli inquirenti, sarebbe stato “amministratore di fatto” e gli altri formalmente amministratori, soci o dipendenti (è questo il caso di Angelo). Le società dalle quali sarebbero state prelevate le somme sono il “Centro Emodialisi Mazarese”, di cui era amministratore unico Antonio Maniscalco, il “Ginnic Club Alicia – Centro di Fsk di Calistro Giovanna”, di cui erano soci accomandatari quest’ultima e il Chianetta, e la “Salus” di Gibellina, di cui era amministratore unico l’avvocato Inzirillo. Dalla “C.E.M.” sarebbero stati complessivamente prelevati 954 mila euro, di cui 100 mila sotto forma di prestito fatto ad Angelo. I fatti contestati dall’accusa sono relativi al periodo compreso tra il 2008 e il 2011. L’indagine sfociata nel processo a Giammarinaro e agli altri cinque è stata svolta dalla precedente sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala.