"Alcuni migranti della nave Diciotti che hanno subito torture in Libia vogliono costituirsi parte civile nel processo contro il ministro dell'Interno, Matteo Salvini". Lo ha riferito l'europarlamentare Eleonora Forenza (gruppo Gue-Ngl) - così come riporta il Giornale di Sicilia - che ieri è entrata nell'hotspot di Messina dove "sono tutt'ora presenti - afferma in un video su Fb - 38 dei migranti che erano sulla Diciotti".
Intanto, sono stati convalidati i fermi, disposti dalla Procura di Palermo, dei quattro scafisti dell'imbarcazione soccorsa dalla Guardia Costiera il 16 agosto scorso. Accusati di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di uomini e al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di violenza sessuale, sono stati identificati grazie alle testimonianze dei profughi per giorni trattenuti sulla nave Diciotti della guardia costiera e finiti al centro di un caso politico-giudiziario costato l'iscrizione nel registro degli indagati del ministro dell'Interno Matteo Salvini e del capo di gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi.
I pm di Palermo hanno raccolto le testimonianze dei primi 13 migranti fatti sbarcare per emergenze sanitarie a Lampedusa e poi dei minori che, dopo giorni, sono stati fatti scendere a Catania. Nei prossimi giorni alle loro testimonianze si aggiungeranno quelle dei "compagni di viaggio" che, dopo un tira e molla conclusosi solo con l'impegno della Cei e di Albania e Irlanda ad accogliere i profughi della Diciotti, sono stati autorizzati dal Viminale a sbarcare.
Per i 4 scafisti, accogliendo la richiesta della Procura di palermo, il gip di Messina, competente perché il fermo è scattato nella città dello Stretto, ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Intanto la Procura di Agrigento ha trasmesso ai pm di Palermo il fascicolo d'indagine sul ministro dell'Interno Matteo Salvini e sul capo di gabinetto Matteo Piantedosi, indagati per il trattenimento illegale dei migranti soccorsi dalla nave Diciotti.