"L'abbiamo preso mentre dormiva, sul divano, in un ovile nelle campagne di Vita. In trenta abbiamo fatto irruzione, non ha opposto resistenza". E' questo il racconto che fa il capo della Squadra Mobile di Trapani, Fabrizio Mustaro, in merito all'arresto avvenuto questa mattina di Vito Marino, latitante dopo la condanna che ha subito per la strage della famiglia Cottarelli a Brescia. Una vicenda giudiziaria complicata, per la quale il cugino di Vito, Salvatore, attende a Gennaio l'ennesimo giudizio.
"E' stata un'operazione complessa - continua Mustaro - che è durata un anno, e che abbiamo portato avanti grazie all'apporto della polizia scientifica". Vito Marino è un nome pesante nella mafia trapanese, e infatti nelle campagne tra Paceco, Trapani e il Belice godeva di tantissima protezione. "Con lui abbiamo arrestato il proprietario dell'ovile dove era nascosto, Simone Gaspare, un pastore pluripregiudicato".
L'ordine di arresto per Marino veniva direttamente dalla Procura generale di Milano, dopo la condanna all'ergastolo. Il pastore che lo ha ospitato ora rischia fino a cinque anni per il reato di "procurata inosservanza di pensa".
Vito Marino già una volta si rese latitante, nel 2011, e fu trovato nelle campagne di Fulgatore. Latitante fu anche in quell'anno il cugino Salvatore, che aveva trovato riparo niente di meno che in Spagna, a Tenerife.