“Dolcetto o schrezetto? Oggi mi è arrivato il dolcetto. Sono assolto dall’accusa di sequestro aggravato per la vicenda della nave Diciotti”. E’ arrivata sul tavolo del ministro dell’Interno la busta con la decisione della procura di Catania sull’inchiesta che vede indagato il ministro dell’Interno Matteo Salvini per sequestro di persona in relazione al mancato sbarco dei migranti soccorsi lo scorso agosto dalla nave della Guardia Costiera a Catania. Ed è lui stesso a rendere la notizia uno show a uso e consumo di chi lo guarda sulla sua pagina Facebook.
“Nel trasmettere gli atti ho formulato richiesta di archiviazione” legge in diretta Salvini davanti a quasi 40 mila spettatori. “Questa procura ha trasmesso al collegio per i reati ministeriali presso il tribunale di Catania gli atti relativi al procedimento penale” per il reato di sequestro di persona relativo alla vicenda Diciotti e ai fatti avvenuti tra il 20 e il 25 agosto. Il collegio ha dichiarato la propria “incompetenza per territorio” e ha disposto la trasmissione degli atti alla procura di Catania “per il tramite di quella di Palermo”.
Finita la lettura e dopo la sottolineatura con tanto di evidenziatore della parola “archiviazione” il commento di Salvini è radioso: “E’ una buona notizia per me, i gufi dei centri sociali saranno abbacchiati”.
La procura di Catania ha motivato l’archiviazione ritenendo che “il ritardo nello sbarco dalla nave Diciotti è giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale per la separazione dei poteri, di chiedere in sede Europea la distribuzione dei migranti (e il 24 agosto si è riunita la Commissione europea) in un caso in cui secondo la convenzione Sar sarebbe toccato a Malta indicare il porto sicuro”. Circostanza questa che induce Salvini a proclamarsi “innocente perché potevo e dovevo bloccare gli immigrati”.
Ma il ministro, infine chiede e si chiede: “Quanto è costata questa inchiesta? Quanti uomini sono stati impiegati? il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio su cosa ha indagato? Ci sarebbe da fare un riflessione su come funziona la macchina della giustizia”.
La vicenda risale alla scorsa estate, quando i migranti della nave Diciotti rimasero sulla nave per giorni, prima nei pressi di Lampedusa e poi nel porto di Catania. Il Ministero ne vietò lo sbarco. La Procura di Agrigento aprì un’inchiesta per sequestro di persona. Gli atti furono trasmessi al Tribunale di Palermo, che ha archiviato nelle settimane scorse, e a Catania.
Ora il Tribunale catanese ha 90 giorni di tempo per pronunciarsi sull’archiviazione.
Commenta Carlo Bonini su Repubblica:
-Aveva visto lungo il ministro dell'Interno Matteo Salvini quando dispose, in agosto, che la nave Diciotti facesse rotta verso Catania con il suo carico di migranti da usare come arma di ricatto al tavolo dell'Europa. Era quello il vero "porto sicuro" dove, in nome della ragion di Stato, poter consumare insieme la violazione della legge penale e di un diritto fondamentale come la richiesta di asilo.