Sette mesi di reclusione e 800 euro di multa sono stati inflitti, per truffa, dal giudice Matteo Giacalone al marsalese Rino Rosario Ragona, 56 anni, abitante in contrada Sant’Anna.
Ragona è stato processato con l’accusa di aver venduto lo stesso appartamento, al civico 13 di piazzale Europa a Mazara del Vallo, a due diversi acquirenti.
Ad essere truffati, secondo quanto stabilito dalla sentenza, sono stati due marsalesi abitanti in contrada Ventrischi, Antonino Titone e Maria Letizia Vaiarello, costituitisi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Salvatore Errera.
A costoro, a titolo di risarcimento danni, Ragona dovrà versare 33 mila euro. I fatti sono relativi all’ottobre 2009, quando Ragona firmò un preliminare di vendita con Titone Antonino, che gli versò 24 mila euro.
Successivamente, gli furono versati altri 15 mila euro, ma non si presentò mai dal notaio per stipulare l’atto. “Simulando difficoltà burocratiche” scrive il pm Niccolò Volpe. Nel frattempo, ha venduto la casa ad un’altra persona. Con regolare atto notarile. Titone e Vaiarello, però, non ne sapevano nulla. Per questo, Titone si recò nell’appartamento che pensava ormai di avere comprato (di solito, dopo il preliminare di vendita, il compratore comincia a prendere possesso dell’immobile) e cambiò la toppa della porta d’ingresso. Alcuni giorni dopo, però, alla porta della sua abitazione di contrada Ventrischi, si presentarono i carabinieri. “Avete cambiato la toppa e siete entrati in una casa che non è vostra” dissero i militari. Titone e Vaiarello rimasero allibiti. “Ma quando mai? – risposero – non abbiamo già firmato il preliminare d’acquisto e sborsato già 39 mila euro”. E non credevano alle loro orecchie quando i carabinieri dissero che l’appartamento era stato venduto, con atto notarile, ad un’altra persona. A quel punto, non rimase loro che rivolgersi ad un avvocato per denunciare Ragona, che nel processo è stato dall’avvocato Giuseppe Milazzo. “Il mio cliente – afferma, intanto, quest’ultimo - è assolutamente innocente e tale sarà dichiarato in sede di appello, che ci accingiamo a proporre”. Il secondo round si giocherà, quindi, davanti la Corte d’appello di Palermo.