A Mazara il legista e Ministro Matteo Salvini ha riempito la piazza ma non ha dato la volata al candidato Giorgio Randazzo, per la vittoria a primo turno.
Randazzo va al ballottaggio con Salvatore Quinci, i due ottengono una percentuale alta. Quinci distacca Randazzo di 2000 voti, lo scontro adesso è uomo contro uomo senza trascinamento delle liste. Per i due candidati riparte la campagna elettorale.
Il 12 maggio i mazaresi saranno chiamati a scegliere il loro sindaco, decisive saranno le alleanze che riusciranno a cementificare con quella parte politica che è rimasta fuori anche dal consiglio comunale.
Randazzo potrebbe rivolgersi a Forza Italia.
Ma a Mazara ci si potrebbe muovere sulla falsa riga del contratto di governo nazionale, tutto dipenderà dall’accordo che stringerà il Ministro Alfonso Bonafede con il Ministro Salvini. Un accordo che si chiuderà a Roma. Se fosse così i grillini al secondo turno andranno alle urne votando Randazzo.
Quinci, che al suo interno ha una dose massiccia di centro sinistra, potrebbe trovare un alleato in Pasquale Safina che ha fatto più volte intendere, però, di fermarsi qui. Deluso dal suo stesso partito, il PD, che non gli ha consentito di utilizzare il simbolo, molti dem sono con Quinci. Un’altra probabile alleanza potrebbe essere quella con Mariella Martinciglio, candidata di Nicola Cristaldi, arrivata quarta con una percentuale dell’11,06%.
E’ la dimostrazione di come sia difficile trasferire ad altri il proprio consenso, una sconfitta che Cristaldi annovererà tra gli annali. Il quadro degli accordi si delineerà già a partire da oggi. Va bene ma non benissimo il Movimento Cinque Stelle con il candidato Nicola La Grutta. E’ terzo con il 18,52% nella città che vanta il Ministro Bonafede, una parlamentare nazionale e uno regionale. C’è da dire che La Grutta si è presentato con una sola lista, così come il movimento prescrive e privilegia.
C’è un grande sconfitto a Mazara e in tutta la provincia, si tratta di Toni Scilla. E’ il commissario provinciale di Forza Italia, la scissione con il gruppo Torrente è avvenuta perché Scilla voleva imporre il proprio candidato. Da lì la corsa di Benedetta Corrao, legata a Scilla da rapporti di famiglia, per il governo della città. La figura della Corrao è stata offuscata durante gli eventi pubblici proprio dallo stesso Scilla, a Mazara sono arrivati tutti i deputati e gli assessori regionali di Forza Italia e di Diventerà Bellissima, l’asse che sosteneva la candidata era lo stesso della coalizione di governo regionale.
A chiudere la campagna elettorale della Corrao il presidente dell’Isola, Nello Musumeci. Non sono bastati i nomi, ci volevano i voti. La lista di Forza Italia non arriva al 5% e non scatta il seggio per la rappresentatività in consiglio comunale. Stessa cosa per l’UDC di Mimmo Turano, arriva appena al 5% la lista di Diventerà Bellissima ma insieme tutta la coalizione si ferma al 10%.
Rossana Titone