Il sindaco Alberto Di Girolamo e tutta la sua giunta sono in campagna elettorale, il Primo Cittadino è evidente che si ricandiderà, seppure dica che nessuna decisione sia stata presa.
E’ arrivato in consiglio comunale il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, realizzabile attraverso l’accensione di un mutuo di 4 milioni e mezzo di euro. Un mutuo che graverà sui cittadini e sull’Amministrazione che verrà nel 2020, cioè tra un anno, condizionandola pesantemente.
Il Piano arrivato a Palazzo VII Aprile non recava, nella prima stesura, la fonte di finanziamento, tutto effettuato all’insaputa del consiglio stesso che è organo di controllo e di garanzia, ad eccezione dei consiglieri comunali considerati “fedelissimi”.
La scelta di accendere un mutuo adesso a fine sindacatura e non all’inizio di mandato equivale ad un Piano non tecnico ma ad una scelta politica, strumentalmente utilizzata per avviare la campagna elettorale.
Ha tentato, l’assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore Accardi, di motivare la scelta nel cambio della norma che riguarda il bilancio: impone la legge che l’avanzo di amministrazione può essere utilizzato solo nei limiti della quota di disavanzo che viene recuperata nel corso dell'anno di riferimento.
Si discute di mutui e di Piano triennale Opere Pubbliche ma ai consiglieri non è arrivato alcun consuntivo di bilancio.
L’assessore ha sottolineato più volte: “Iniziamo a lavorare”, e cosa hanno fatto nei 4 anni che sono trascorsi?
Non c’è un criterio guida nell’elenco del Piano triennale da realizzare, non presenta nulla di tecnico ma si tratta di una scelta esclusivamente politica.
Eppure gli assessori continuano a ripetere che sono tecnici, nominati per le loro competenze, però fanno scelte politiche, e di partito, a gamba tesa.
Sono stati quattro anni di Amministrazione Di Girolamo di strade dissestate e al buio, illuminazione pubblica inesistente, ora decidono di accendere un mutuo per dare luce alla città.
Si tratta di una questione di opportunità e di rispetto nei confronti di una città che viene rappresentata non solo dal sindaco ma soprattutto dal consiglio comunale, il quale non viene mai investito delle questioni e delle scelte ma messo davanti al dato di fatto.
Si chiuderanno questi cinque anni con uno scossone politico, il consenso che ha portato all’elezione di Di Girolamo è stato perso, i cittadini attendono le urne.