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22/07/2019 15:25:00

I componenti della lista Tranchida Sindaco per Trapani: "Prendiamo le distanze da Lipari"

 Con la presente, i componenti della lista “Tranchida il sindaco per Trapani” intendono chiarire i fatti nei quali sono stati recentemente coinvolti, prendendo definitivamente le distanze dal Consigliere Giuseppe Lipari, che ad oggi non risulta più essere né capogruppo del gruppo Giovani Muovi Menti (o suo membro), né componente della maggioranza consiliare targata Tranchida.
Sono molteplici le ragioni per le quali la lista è stata investita dell’onere di prendere le distanze da un consigliere che si è rivelato essere molto poco giovane nello spirito: da ultimo, nella riunione di maggioranza.

Lipari ha rilasciato delle dichiarazioni intrise di falsità e di un puerile vittimismo, corredate da una grottesca ricostruzione della realtà. Ultimo episodio di una lunga serie per il quale sentiamo il dovere, verso la cittadinanza e giovani che rappresentiamo, di commentare e chiarire quanto accaduto.
Ad oggi, Lipari dichiara di essere stato tacciato per aver rivendicato il legittimo diritto del Gruppo Giovani Muovi Menti ad essere rappresentati nella giunta assessoriale. Una dichiarazione falsa.

Egli, infatti, al momento dell’allargamento della squadra assessoriale, si è auto-proposto per ricoprire la carica di assessore, senza consultarsi con alcun membro né del gruppo consiliare, né della lista stessa. Quello rivendicato dal consigliere, quindi, era il diritto illegittimo a ricoprire egli stesso, senza aver interrogato alcuno, la carica di assessore – dopo aver opportunamente sfruttato la bandiera dei “giovani” e del “cambiamento”.

Dunque, l’illegittimità di tale richiesta nasce dal fatto che Lipari, sulla scia di quanto da sempre fatto in seno ai lavori consiliari – durante i quali ha scarsamente coinvolto i suoi colleghi Patti e Virzì -, non ha espresso in alcuna sede l’intenzione di proporsi quale futuro assessore in “quota giovani”; anzi, ha agito con un fine politico esclusivamente personale – degno della più becera politica targata Prima Repubblica.

D’altronde è lo stesso modus operandi adottato anche nei confronti delle associazioni giovanili, con riferimento alla mai ufficializzata nomina e all’auto-proclamazione del cons. Lipari a rappresentante provinciale della Consulta Giovanile. Forse il giovane(?) Lipari voleva adottare la tecnica “intanto mi faccio eleggere e mi siedo comodamente, poi mi ergo a rappresentante in giunta della Lista dei giovani trapanesi”?

Ma v’è di più. Anche volendo aderire alla sua politica e alle sue ragioni, scopriamo che l’ex membro della maggioranza presentava al sindaco una giovane aspirante assessore all’oscuro di tutti noi. Se solo ce ne fosse stata data la possibilità, qualunque candidatura sarebbe stata valutata ben volentieri, e qualora fossero stati soddisfatti i criteri per rappresentare la “Lista Giovani” in giunta, sarebbe anche stato riconosciuto pieno appoggio.

Appare chiaro come il consigliere Lipari non possegga i requisiti utili a vestire l’uniforme di Giovan(e) Muovi Menti.

Nostro malgrado, veniamo etichettati come antagonisti del lieto fine del “Lipari mancato assessore”. Eppure, avremmo voluto collaborare anche con lui. Pensavamo di avere trovato un leader, un degno e valoroso rappresentante dei giovani che insieme ai consiglieri Patti e Virzì, avrebbe lavorato nell’esclusivo interesse dei giovani e non per mero “amor proprio”. Oggi ci siamo svegliati dal sogno.

Probabilmente, tale titolo serviva allo stesso per ottenere 3 punti in più durante l’ultima selezione del ForsAm Anci a cui ha partecipato, per avere maggiore visibilità?

Chiudiamo questo capitolo precisando che prendiamo le distanze dal consigliere Lipari, dalle sue dichiarazioni e dal suo comportamento ostativo verso i nostri due rappresentanti in consiglio, puntualizzando che lo stesso non ci rappresenterà più. Chiediamo, dunque, a quest’ultimo di non utilizzare più, a suo vantaggio, le persone, le idee e l’entusiasmo di coloro che hanno contribuito alla sua elezione, lavorando in sinergia durante la campagna elettorale al fine di avere almeno un giovane in consiglio, di dimettersi ufficialmente da capo gruppo del gruppo G.M. - Giovani Muovi Menti e da consigliere comunale.

“Tranchida poteva scegliere un vero cambiamento” e lo ha fatto: ha tutelato noi giovani da colui che voleva utilizzare, con escamotage degni della vecchia politica, la nostra bandiera come copertina da poltrona.