L’Amministrazione Comunale marsalese si trova a fare i conti con il sovraffollamento del canile. Un problema che di certo non sorge adesso, le poche, quasi inesistenti, politiche di sensibilizzazione all’adozione hanno portato alla chiusura preventiva della struttura da parte dei veterinari responsabili dell’ASP.
Il canile può contenere meno di 200 cani, allo stato ce ne sono circa 270.
Durante la fase dell’approvazione del Bilancio, avvenuto qualche settimana fa, ci si è trovati con la somma di 50 mila euro accantonata per il canile, senza però indicare la destinazione d’uso della stessa.
Insomma, a cosa servissero quei soldi era poco chiaro, tanto da innescare un dibattito in aula con richiesta urgente di chiarimenti e rendicontazione da parte del consigliere comunale Flavio Coppola.
Ed ecco, nella giornata di lunedì, che il sindaco Alberto Di Girolamo rende nota la finalità dei 50 mila euro: verranno trasferiti 37 cani ospiti della struttura in altro centro di ricovero, favorendone, dice il Primo Cittadino, le condizioni di benessere, tenuto conto che la diminuzione dei cani custoditi consente una migliore gestione della struttura.
Nella relazione tecnica che accompagna l'Avviso Pubblico si legge che l'importo complessivo dell'appalto è stabilito in quasi 50 mila euro, con una retta giornaliera (soggetta a ribasso) calcolata in poco meno di 3 euro per ogni singolo cane. La struttura in cui verranno ricoverati gli animali dovrà provvedere alla loro trasferimento da Marsala, nonché a custodia, mantenimento, assistenza veterinaria e medicamentosa.
Quindi nessuna politica seria e concreta per la lotta al randagismo e nemmeno volta alle adozioni ma trasferimenti che mineranno certamente il carattere del cane che da anni vive in struttura a Marsala e quindi anche sul benessere.
La perla poi dell’Amministrazione indica addirittura ulteriori trasferimenti che potranno essere effettuati se ci saranno le risorse.
Nessuna soluzione ma solo un procrastinare il problema, del resto per 40 cani che vanno via altri ne entreranno, accalappiati dalla strada, il canile ritornerà pieno e quindi sarà necessario riavviare i trasferimenti. Un fallimento.
Alla notizia sono insorte le associazioni animaliste, a rispondere al sindaco sulla pagina istituzionale è stata Milena Urso, addestratrice cinofila, una vita dedicata al volontariato: “In realtà quando un canile è pieno andrebbe stipulata una nuova convenzione con una struttura esterna ma per portare i nuovi accalappiati e non per spostare i vecchi... Anche perché questi 40 posti che si liberano si riempiranno in men che non si dica e in brevissimo tempo la situazione tornerà identica a prima... Così è stato e sarà nei secoli dei secoli..... Io NON sono a favore del.. e così sia!!!!”.
L'associazione Randagi del Sud, presieduta da Rosa Errera, ha esternato tutto il disappunto per la misura prevista e che sperano di bloccare: “Prendiamo atto di ciò che sospettavamo da tempo: nella nostra città regna una totale noncuranza nei confronti degli animali.
"Noi volontari dell'Associazione Randagi del Sud ci siamo sempre sentiti un po' come don Chisciotte nella sua lotta contro i mulini a vento".
Nel comunicato stampa viene trattato l'argomento riguardante il TRASFERIMENTO DI 40 CANI PRESSO ALTRE STRUTTURE.
La motivazione ? Il canile è in esubero.
É vero, lo sappiamo. Ma proviamo ad esaminare insieme le cause di tutto ciò.
Il fenomeno del randagismo non è mai stato considerato con la dovuta e meritata attenzione. Tralasciando l'aspetto economico di fondi stanziati e mai pervenuti o di lavori di manutenzione necessari mai effettuati (poche settimane fa abbiamo appunto parlato della condizione in cui versava il canile di riferimento). Ma c'é molto altro!!!
"Sono ANNI che noi volontari chiediamo CONTROLLI SUL TERRITORIO da parte della polizia municipale. Ci viene risposto che non ci sono abbastanza pattuglie disponibili".
La mancanza di controlli da parte delle forze dell'ordine sui cittadini legittima questi ultimi a:
- non microchippare nè sterilizzare i propri animali;
- a tenerli incustoditi (dato che molte abitazioni prevalentemente in periferia non sono recintate);
- a far aumentare il numero delle cucciolate indesiderate con conseguente crescita del numero degli abbandoni di cuccioli in ogni angolo della città”.
L’associazione spiega poi il fenomeno dei cani adulti vaganti per il territorio, sprovvisti di microchip e quindi abbandonati dai cittadini senza alcun scrupolo. Ma la cosa più triste è leggere, dice Rosa Errera, delle mancate adozioni: “É DOVEROSO PER I CITTADINI SAPERE CHE SOLO LA NOSTRA ASSOCIAZIONE: ASSOCIAZIONE RANDAGI DEL SUD ha fatto dal primo di gennaio ad ora circa 140 ADOZIONI. Le reputano ‘poche’?
Probabilmente lo sono se paragonate alle centinaia di cani e di segnalazioni che ci arrivano ogni giorno ma va ricordato che le associazioni hanno, per legge, solo il compito di coadiuvare l’operato delle istituzioni e non quello di sostituirsi ad esse pagando sterilizzazioni, curando malattie gravi ed intervenendo per mettere in sicurezza i cani che l’Asp e il Comune lasciano in balia degli eventi. Il volontariato è passione, il loro invece è un lavoro ben retribuito che evidentemente non stanno svolgendo al meglio se questi sono i deludenti risultati”.
Ci si sofferma poi, nel comunicato stampa, sulla mancanza al canile dei vaccini: “ Per consentire la partenza dei cani abbiamo pagato noi le vaccinazioni, noi i vermifughi, noi i croccantini, noi i viaggi, noi gli antiparassitari (vi ricordiamo i 140 collari applicati a nostre spese ai “detenuti” del canile e ai cani vaganti nel territorio marsalese). COSA HA FATTO IL COMUNE PER AIUTARCI?”.
I volontari sono duri nel giudizio contro l’Amministrazione nonostante si siano tenute diverse riunioni tra gli organi competenti per attenuare il fenomeno e trovare le dovute soluzioni: “Abbiamo partecipato a numerose riunioni con l'ASP ed esponenti comunali. Si sono vagliate diverse proposte tra cui la più sostenuta ed avvalorata dall' ASP é stata la reimmissione sul territorio dei cani aventi condizioni cliniche ed anagrafiche favorevoli alla vita in strada.Noi siamo favorevoli a far vivere gli animali in libertà ma in che stato? Abbandonati a loro stessi senza antiparassitari e dispenser per acqua e cibo? (Anche per questo ci stiamo adoperando per l’installazione di 5 dispenser).
Questa proposta avvalora sempre più la nostra tesi: NON CI SI RENDE CONTO DELLA GRAVITÀ DEL FENOMENO.
Ogni zona del territorio è invasa da cani vaganti, aggiungerne altri favorirebbe la formazione di branchi in competizione con quelli già presenti (potenziale rischio per i cittadini) ed indispettirebbe quei cittadini che più volte hanno segnalato i cani già presenti ( RISCHIO AVVELENAMENTO E NON SOLO).
Ricordiamo inoltre che le poche adozioni sono frutto anche di una scarsa pubblicità effettuata dal Comune, non ci sono stati incentivi nel far adottare, non ci sono foto dei cani aggiornate sul sito del Comune, non compare neppure l'indirizzo del canile!!!”.
La situazione descritta dai volontari è ancora più grave di quella che appare, l’affondo arriva quando I Randagi del Sud affrontano la situazione sanitaria della struttura: “Tratteremo l'argomento riguardante le sterilizzazioni con una leggera ironia. In un canile ci si aspetta di trovare dei veterinari..
É vero. Ma NESSUNO dei veterinari presenti al canile di Marsala OPERA, quindi ci si AFFIDA ad un veterinario proveniente da Trapani ( una volta a settimana o una volta ogni due, dipende!). Sterilizzando in media 4/5 cani per volta, talvolta tra l'altro cani presenti all'interno del canile. Tra quanto verrà risolto il fenomeno del randagismo?
L'Associazione Randagi del Sud per evitare di togliere posti ad altri cani abbiamo portano con i nostri mezzi i cani presi in affido temporaneo a Trapani per la sterilizzazione (si tratta di cani del Comune di Marsala in cerca di adozione).
Abbiamo fatto tanto, ma adesso anche noi siamo stanchi.
Nella lotta tra due poteri istituzionali Asp e Comune purtroppo gli unici a pagarne le spese sono questi poveri animali. Dove saranno portate/deportate queste povere anime?
Si tratta di 40 cani in canile da chissà quanto.. QUELLA PER LORO È LA LORO CASA!
É tutto ciò che conoscono, ci siamo noi.. I VOLONTARI.
PARTENDO NE PERDEREMMO OGNI TRACCIA E LORO PERDEREBBERO PER SEMPRE LA POSSIBILITÀ DI CONOSCERE ED AVERE UNA VITA VERA E DEGNA DI ESSERE CHIAMATA TALE.
Siamo indignate, siamo preoccupate e siamo stufe di avere a che fare con gente che professa amore per gli animali e poi chiede il sacrificio di questi 40 cani che NON PORRANNO RIMEDIO ALLA SITUAZIONE DI EMERGENZA”.
Gli animalisti sono pronti a dare battaglia, ad adire le vie legali e a mobilitarsi per evitare il trasferimento di cani che da anni vivono al canile comunale.
La vera ironia, nemmeno tanto sottile, è quella che secondo l’Amministrazione va tutto bene, un’oasi di pace.