Non sono pochi i bagnanti che amano le placide e calde acque dello Stagnone (in un paesaggio, per altro, molto più suggestivo e tranquillo delle affollate spiagge del versante sud marsalese) che criticano il modo in cui sono stati riparati, all’inizio del mese, cinque dei dieci pontili/solarium che l’11 aprile erano stati interdetti, con ordinanza, dall’allora comandante dell’ufficio circondariale marittimo, Nicola Pontillo, perché pericolosi per l’incolumità delle persone.
“Il pontile del Principino – dicono alcuni bagnanti - è stato riparato male. Non tutti i paletti di sostegno sono stati sostituiti. Molte tavole marce sono rimaste al loro posto, mentre alcuni nuovi pezzi di legno posti a delimitazione del piano su cui ci si sdraia al sole non sono stati limati ai margini e quindi rischiamo di farci qualche taglio ai piedi”. A farsi portavoce del malumore dei bagnanti è Franco Bonventre, ex istitutore scolastico in pensione e storico frequentatore di questo tratto di mare di contrada Spagnola. Bonventre racconta anche di aver avuto, nel corso dei recenti lavori di sistemazione del pontile-solarium, una vivace discussione con Roberto Fiorentino, direttore della Riserva, al quale ha fatto presente, tra l’altro, che inizialmente “le scalette per scendere in mare erano tre, mentre adesso ne sono state ripristinate solo due”. Ad eseguire i lavori di riparazione dei pontili è stata la ditta "Anastasi Costruzioni" di Marsala.
Per il Libero Consorzio la spesa è stata di 7 mila euro. L’ordinanza del comandante Pontillo, emessa per evitare che qualcuno potesse farsi male, è stata, comunque, sempre pressoché ignorata dai bagnanti, che in giugno e luglio hanno ugualmente calpestato i pontili-solarium realizzati diversi anni addietro e che l’usura del tempo ha reso pericolanti. Con rischio di ferirsi sprofondando su qualcuna delle tavole in legno ormai non più ben sostenute dai pali resi fradici dall’azione del mare. Franco Bonventre afferma, inoltre, che il responsabile della riserva gli avrebbe detto che prima o poi le vecchie e malconce strutture saranno eliminate, paventando pure che in futuro si potrebbe anche pagare un biglietto per fare il bagno nelle salate acque. Una prospettiva che indigna chi da queste parti è nato e cresciuto. E che, quindi, se ne sente parte integrante. “Voglio vedere – dice un bagnante – chi avrà il coraggio di chiedermi dei soldi per farmi il bagno nel mare dello Stagnone, dove sono nato…”.