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22/08/2019 06:00:00

Fine delle ferie, ora a Marsala si comincia a pensare alle elezioni. I nomi che circolano

 Il ritorno dalle ferie è sempre momento di riordino delle idee. A Marsala da settembre si aprirà la stagione delle alleanze, il 2020 è alle porte, si torna alle urne per il rinnovo del consiglio comunale e dell’Amministrazione.


Se è chiusa o no l’esperienza dell’attuale sindaco, Alberto Di Girolamo, lo diranno gli elettori.
Il Primo Cittadino, a giugno ai nostri microfoni, ha ribadito che alla fine dell’estate avrebbe sciolto la riserva sulla sua ricandidatura.
Ad essere pignoli il 21 settembre, dunque, dovremmo sapere qualcosa in più.


Cosa altro si muove in città? Tanto, con altrettanta confusione. Ci si attorciglia sulle alleanze di sempre con i volti e i nomi noti della vecchia politica, che potrebbero fungere da deterrente per un vento di cambiamento che a Marsala non è mai arrivato. Quello che viene spacciato per nuovo ha, dietro le quinte, tutto l’establishment della vecchia, vecchissima, politica.


I nomi sono quelli, piacente e dolente. Si rischia di avere almeno quattro candidati sindaci. Oltre al sindaco uscente Di Girolamo, c'è tra i nomi quello di un ex, Renzo Carini, che è acclamato dai cittadini e da una buona fetta della politica che va da destra a sinistra. Poi c'è la candidatura della Lega che ribadisce la volontà di presentare nome e simbolo, i grillini che sono rappresentati a Marsala da Aldo Rodriquez le cui posizioni in questo momento sono molto vicine a quelle di Daniele Nuccio, della sinistra radicale.


Sulla scena si affaccia, ma già da qualche mese, il nome di Diego Maggio, ex funzionario della Provincia, passione per la cosa pubblica, dialogo aperto trasversalmente con tutti seppure la matrice sia quella del centrosinistra.
Non disdegnerebbe una candidatura a sindaco di Marsala Gaspare Giacalone, Primo Cittadino della vicina Petrosino, non più candidabile per la sua città essendo al secondo mandato.

Altro nome che circolava prima dell'estate era quello di Salvatore Ombra, già candidato sindaco nel 2012 sconfitto da Giulia Adamo. Ombra però è stato nominato, di nuovo, presidente dell'Airgest, e il suo nome a questo punto passa in fondo alla lista dei papabili. 


E tra le varie riunioni che si sono susseguite a Marsala, in riva al mare e dentro i circoli, tra le alleanze tentate e sfumate, c’è chi porta avanti il nome di Nicola Fici, come candidatura giovane e dirompente, c’è chi chiede a Massimo Grillo di tornare a fare un passo avanti con il programma del 2015. Il gioco è uguale a quello di cinque anni fa.


In questo valzer non c’è una briciola di programma, non ci sono idee per la città che ha bisogno di normalità e di rilancio, di amministrazione capace e coraggiosa oltre che autorevole.


Insomma, il quadro delle alleanze prevale sulla programmaticità e sul buon senso. Vincere per governare Marsala, cosa fare è diventato secondario.
E’ questo lo spessore della politica locale, al netto di luoghi comuni che fanno accapponare la pelle.
Si voterà con la nuova legge elettorale, vincerà a primo turno chi avrà raggiunto il 40% dei consensi, il candidato sindaco godrà dell’effetto trascinamento, il voto dato al consigliere comunale o alla lista che sostiene quel candidato andrà direttamente all’aspirante sindaco, se non c’è la preferenza espressa.
Ad essere, dunque, favorito sarà il candidato sindaco che si presenterà con la coalizione più ampia.
Tuttavia l’elezione a primo turno potrebbe portare con se delle controindicazioni: non avere la maggioranza in consiglio comunale se le liste in sostegno non dovessero raggiungere il 40% dei voti, in questo caso i seggi saranno assegnati con il metodo proporzionale tra le varie liste.
Nuovo organigramma anche per il consiglio comunale, gli eletti non saranno più 30 ma 24, con relativa decurtazione del compenso.