Hanno già lasciato il carcere cinque delle dodici persone (17 con quelle di Siracusa) bloccate in prossimità delle coste siciliane dalla Guardia di finanza all’alba di giovedì scorso per contrabbando di sigarette e di tabacchi lavorati esteri.
Dopo avere convalidato i dodici arresti, infatti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala Sara Quittino, su richiesta della difesa, ha ordinato la scarcerazione dei cinque arrestati siciliani: agli arresti domiciliari sono stati, pertanto, posti Antonino Tranchida, di 33 anni, e Vito Valenti, di 42, entrambi di Paceco, nonché Giuseppe Salerno, di 29, di Trapani, e Francesco Paolo Angileri, di 35, di Erice Casa Santa.
Soltanto obbligo di dimora a Paceco, con divieto di uscire di casa dalle 21 alle 7, invece, per Giuseppe Accardo, di 26. A difendere Angileri e Valenti è l’avvocato Luigi Pipitone, mentre Natale Pietrafitta è il legale di Tranchida e Accardi. A difendere Salerno è Vito Galluffo.
Il gip di Marsala ha, invece, deciso che devono rimanere in carcere a Trapani gli egiziani Mohamed Alì Mahmod, di 24 anni, Saber Hassen Alì Ahmed Derwiche, di 30, Ihab Ahmed Farag, di 23, Mohamed Adel Abdi, di 23, Mohamed Aid Khamis, di 36, e Mohamed Ahmed Abd El Fetteh, di 22, e il libico Houssine Dinbaou, di 48. Ai sette nordafricani è stato assegnato, come difensore d’ufficio, l’avvocato Gaspare La Grassa.
L’operazione è stata condotta dai militari della guardia di finanza di Palermo insieme al reparto aeronavale e con il supporto dei reparti territoriali di Trapani e Siracusa. Sequestrate 8 imbarcazioni utilizzate per il trasporto di 6,7 tonnellate di tabacchi lavorati esteri prodotti in Tunisia e negli Emirati Arabi, oltre a 160 mila euro in contanti.
L’operazione è scattata nei tratti di mare del trapanese, di fronte la costa di Campobello di Mazara, dove è stato intercettato e bloccato il motopeschereccio privo di bandiera “Yassin”, e del siracusano nella tarda serata di mercoledì scorso. E’ stato un aereo Atr 42 della guardia di finanza di Pratica di Mare (Roma), in servizio di ricognizione nel canale di Sicilia, a rilevare le rotte anomale di due imbarcazioni al largo di Lampedusa, che prima navigavano affiancate per poi dirigersi verso Mazara e Siracusa.
Le due barche, ciascuna di oltre 20 metri, sono rimaste ai limiti delle acque territoriali in attesa dell'arrivo di motoscafi veloci, provenienti dalla costa, per il trasbordo delle casse di sigarette.