Inizia davanti al gup del tribunale di Marsala Francesco Parrinello, il processo con il rito abbreviato a carico di Carmelo Bonetta, il 35enne, reo confesso e accusato assieme a Margareta Buffa, di aver ucciso Nicoletta indelicato con dodici coltellate e poi parzialmente data alle fiamme, la notte tra il 16 e il 17 marzo scorsi nella periferia di Marsala, in contrada Sant’Onofrio.
Bonetta, dichiarandosi colpevole ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato mente per la Buffa è già iniziato il processo davanti alla Corte d'Assise di Trapani. Carmelo Bonetta venne arrestato dopo avere ammesso di essere stato l’autore materiale dell’omicidio e che era d’accordo con Margareta Buffa. Fu lo stesso Bonetta la mattina del 20 marzo, a condurre i carabinieri nel vigneto di contrada Sant'Onofrio.
A Trapani, intanto, dove il processo a Margareta Buffa riprenderà il 2 di dicembre, nelle scorse udienze sono stati ricostruiti i movimenti di Nicoletta e Margareta attraverso le immagini delle telecamere e sono stati sentiti il tenente Virginia Coni, ex comandante del Norm, e il maresciallo Antonio Scafura.
E a proposito dei movimenti registrati dalle telecamere, l’avvocato Ornella Cialona, difensore della Buffa ha detto: "le riprese relative agli spostamenti delle due ragazze si fermano in via Giulio Anca Omodei. Quindi, di fatto, non ci sarebbero prove che realmente Nicoletta sia salita in auto con Margareta. Ma soltanto la confessione di Bonetta. Sulle riprese video lungo la via Salemi, queste non hanno saputo dire quante persone erano in macchina”. Per il legale di parte civile, Giacomo Frazzitta, che assiste i familiari di Nicoletta, le immagini immortalate dalle telecamere “danno credibilità al racconto del Bonetta, mentre le dichiarazioni fatte dalla Buffa non troverebbero nessun riscontro”.
Nell'ultima udienza, invece, sono stati ascoltati i familiari di Nicoletta, Damiano Indelicato e la moglie Maria Angileri e il fratello Cristian.
Damiano Indelicato ha ricostruito quanto accaduto la sera della scomparsa di Nicoletta. “Io e mia moglie siamo usciti intorno alle 20,30 per andare a cena in un locale. Mia figlia, invece, è rimasta a casa perché stava poco bene”.
Poi, però, Nicoletta ha cambiato idea: “Ha telefonato a mia moglie – racconta il padre – dicendole che l’aveva chiamata Margareta perche voleva uscire con lei. Nicoletta faceva tutto quello che le chiedeva Margareta perché lei era riuscita a plagiarla”. Ritornati a casa, dopo una passeggiata, hanno scoperto che Nicoletta non era ancora rientrata. “Alle quattro di notte – aggiunge Indelicato – mi sono alzato. Nicoletta era ancora fuori. La porta della sua cameretta era chiusa. Mi sono preoccupato ed ho svegliato mia moglie”. Le mandano diversi messaggi senza ottenere alcuna risposta. “Alle sei ho chiamato il maresciallo dei carabinieri Scafura”.
Il racconto del padre di Nicoletta riguardo all'inizio della frequentazione tra Nicoletta e Maragareta: “Mi ha subito fatto una brutta impressione e non volevo che mia figlia la frequentasse. Non mi piaceva quella ragazza anche se con me e mia moglie, all’inizio, si comportava bene probabilmente per conquistarsi la nostra fiducia, mostrandosi zelante, affidabile, precisa. Si faceva il segno della croce prima di pranzare”. Poco alla volta, i genitori di Nicoletta cominciano a cogliere i primi segnali preoccupanti. “Un giorno Margareta – dice Damiano Indelicato – porta i suoi indumenti in lavanderia, lasciando un acconto di 100 euro. A ritirare gli indumenti è stata mia figlia che ha dato al gestore la somma di 250 euro”. Ma non è tutto perché il conto corrente di Nicoletta registra un prelievo di 1000 euro. “Nicoletta aveva 3000 euro – afferma il padre – e quei soldi non li avrebbe mai toccati anche perché quando usciva i soldi glieli davo io”. I genitori chiedono spiegazioni a Nicoletta, ma lei non risponde. Soltanto più avanti salta fuori che 500 euro erano stati utilizzati per un trattamento estetico di cui hanno fruito Nicoletta e Margareta. “Mia figlia – ha dichiarato la madre – non aveva bisogno di sottoporsi a un trattamento estetico”. Dopo la morte della ragazza, un’altra amara scoperta: Margareta aveva chiesto un prestito di 4000 euro all’amica. “L’ho saputo – sostiene il padre – da una parente con la quale Nicoletta si era confidata”.
I freni tagliati. A raccontare questo inquietante episodio è lo stesso genitore di Nicoletta: “Una sera Nicoletta rincasa senza auto. I freni, mi disse, si sono rotti ed ho lasciato la macchina nella zona dello stadio”. Portando la vettura da un meccanico, Indelicato fa una scoperta che gli fa raggelare il sangue: i freni erano stati tagliati di proposito. E’ troppo e l’uomo sporge denuncia ai carabinieri. Poi un altro episodio: sui muri della stazione di Petrosino vengono scritti i numeri telefonici di Nicoletta e della madre con un messaggio: se volete scopare alla grande, chiamate. “E’ troppo”, urla Nicoletta come se sapesse chi fossero gli autori di quel vile gesto.
Indelicato ha anche parlato di Carmelo Bonetta: “Mi ha chiamato al telefonino con un numero privato: sono Carmelo, devi dire a tua figlia di non importunare più la mia amica Margareta”.
La testimonianza della Mamma di Nicoletta - “Margareta manipolava mia figlia. Le faceva terra bruciata attorno, impedendole di frequentare le sue vecchie amicizie. Ogni volta che usciva con lei, Nicoletta cambiava umore, diventando un’altra persona. Litigavano, si tiravano i capelli, ma Margareta riusciva sempre ad addomesticarla. Chissà cosa le diceva per far pace con lei. Ricordo che una volta Margareta partendo a razzo con la sua auto per poco non mi ha investita”.