Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/11/2019 08:29:00

Salemi: rissa familiare, condannata una donna

 Una furiosa rissa in ambito familiare, che a “menare” le mani ha visto, a Salemi, una donna di 43 anni, Elisa Cosentino, che adesso è stata condannata, con rito abbreviato, a tre anni di reclusione.

La sentenza è stata emessa dal giudice delle udienze preliminari di Marsala Francesco Parrinello. I fatti sono dello scorso febbraio, quando la Cosentino avrebbe malmenato il 41enne Antonino Caradonna (fratello di Vincenzo Caradonna, arrestato il 23 ottobre con l’accusa di avere ucciso e occultato il cadavere della sua convivente Angela Stefani.). I reati contestati alla donna, difesa dall’avvocato Calogera Falco, sono stati lesioni personali aggravate in concorso (a darle man forte sarebbe stato un figlio minorenne), danneggiamento e porto di oggetti atti ad offendere. Alla donna è stata contestata anche la recidiva. Nel procedimento, oltre ad Antonino Caradonna, la Procura ha individuato come “parti offese” anche Valentina Caradonna e Giuseppe Spagnolo, entrambi di 24 anni. Spagnolo è figlio di Elisa Cosentino, ma il giovane non si è costituito parte civile contro la madre. Si sono costituiti, invece, Antonino Caradonna e la moglie, Vincenza Marino. Ad assisterli è stato l’avvocato Melchiorre Palermo. Alle due parti civili il giudice Parrinello ha riconosciuto un risarcimento danni “provvisionale” (e cioè che l’imputata dovrà pagare subito, in attesa della complessiva quantificazione in sede civile) di ben 50 mila euro. La furiosa lite si è consumata, per motivi non del tutto chiariti, in un contesto che ha visto su opposti fronti diverse persone, uomini e donne, imparentate tra loro (cugini, fidanzati, etc.).