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19/12/2019 12:17:00

"La più grande operazione contro le mafie dopo il maxi processo di Palermo"

 "La più grande operazione contro le mafie dopo il maxi processo di Palermo". Cosi è stata definita l'operazione antimafia in Italia di oggi che ha portato all'arresto di oltre 300 persone, anche in Sicilia, tra boss, politici e imprenditori.

C’è anche il presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo (Vibo Valentia) tra le 334 persone arrestate giovedì mattina dal Ros dei carabinieri in una operazione denominata «Rinascita-Scott» che ha disarticolato una organizzazione che legava insieme ‘ndranghetisti, politici, massoni, imprenditori, avvocati e commercialisti. Un’altra figura di «peso» finita in galera è Giancarlo Pittelli, noto avvocato di Catanzaro, con un passato in politica. Pittelli è stato, infatti, parlamentare di Forza Italia, ex membro della Commissione Giustizia alla Camera e coordinatore regionale del partito di Berlusconi. In manette anche il comandante della polizia municipale di Vibo Filippo Nesci, l’avvocato Francesco Stilo, legale del titolare dell’assegno da 100 milioni di euro, arrestato nei giorni scorsi alla frontiera con la Svizzera. E ancora un dipendente del tribunale di Vibo Danilo Tripodi e il noto imprenditore del settore abbigliamento Mario Artusa.

«È la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo» ha detto il procuratore distrettuale di Catanzaro Nicola Gratteri. In tutto gli indagati sono 416. In ginocchio le cosche che operano nel territorio vibonese, Mancuso di Limbadi e Lo Bianco-Barba. All’operazione hanno preso parte 2500 carabinieri del Ros e dei comandi provinciali, supportati da unità del Gis, del Reggimento paracadutisti, degli squadroni eliportati Cacciatori di Calabria. Diverse le ipotesi di reato: associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidi, estorsioni, usura, intestazione fittizia di beni, riciclaggio. Sequestrati inoltre beni per 15 milioni di euro.

L’imponente operazione, frutto di indagini durate anni, oltre alla Calabria interessa varie regioni d’Italia dove la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria in collaborazione con le locali forze di Polizia e in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Catanzaro.