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14/01/2020 06:00:00

Marsala, verso le elezioni. Maggio e la gaffe sui sostenitori. Incertezza Carini

 Le indiscrezioni sui sostenitori di Diego Maggio, candidato sindaco per le amministrative di Marsala, hanno suscitato delle reazioni e delle prese di distanza.


In ordine il primo a volere sottolineare che non ha mai preso parte ad alcuna riunione di Maggio è Rino Bonomo, agronomo, esperto di agricoltura che già nel 2015 ha appoggiato il sindaco uscente Alberto Di Girolamo, prendendone poi le distanze per avere disatteso in larga parte il programma che riguardava il settore agricolo.

Bonomo ha tenuto a sottolineare che non solo non ha partecipato a nessuna riunione di Maggio ma non ha esternato nemmeno l’appoggio ad una eventuale lista e candidatura. A seguire hanno smentito anche Massimo Fundarò, Marcella Pellegrino, Mariella Domingo, l’avvocato Di Pasquale e l’architetto Mauro.

Maggio dal canto suo sostiene che queste indiscrezioni confermano la presenza alle sue riunioni di tanti amici, tra cui quelli citati, che però cercano di essere sotto traccia e di non dichiarare pubblicamente l’appoggio alla sua di lista.


La strada è lunga per le amministrative cittadine e già iniziamo le primi scaramucce, ci sarà tempo e modo di comprendere chi appoggerà chi.
Continua il pressing su Renzo Carini, sono i cittadini che chiedono allo stesso di candidarsi.


In verità non si tratta più di una scelta politica ma di una presa di coscienza e di responsabilità. Una sorta di chiamata alle armi a cui non ci si può sottrarre.

 

Il fatto è questo, Carini lo dovrebbe capire, non c’è nessun endorsement su di lui, nessuna riverenza, c’è, semmai, la ricerca da parte di una comunità intera di avere la certezza di un buon candidato, tra gli altri, a cui poter esprimere fiducia. Mai, fino ad adesso, un presunto candidato sindaco aveva ricevuto queste lusinghe da parte di tantissimi cittadini.
In un tempo in cui si guarda alla politica con forte disinnamoramento e criticità, c’è una città intera che chiede a gran voce un passo di coraggio.

Un uomo di buon senso e di forte responsabilità, oltre che già rappresentante delle istituzioni, dovrebbe bere il calice amaro. La politica è questa, la politica è fatta di onore ed oneri, non ci si può sottrarre e non ci si può voltare dall’altra parte.
Comunità non è rappresentare la città per velleità personali, anche legittime, è sapere interpretare lo scorrere degli eventi, andare incontro a chi chiede una forza di governo cittadina che rassicuri, che sia in grado di elaborare un programma e che lo realizzi.
La città chiede questo. Lo si spieghi, senza giri di parole, e non si dica più che c’è la stampa o qualche potere politico forte che fa endorsement. Semplice.