E’ del gup di Palermo Marco Gaeta l’ultima sentenza nell’ambito degli sviluppi giudiziari delle diverse operazioni di Guardia di finanza e Dda “Scorpion fish”, che hanno fatto luce su traffico di migranti e contrabbando di sigarette estere che hanno visto come luoghi di approdo dei veloci gommoni partiti dalla Tunisia le coste della Sicilia occidentale.
E in particolare, in diversi casi, i litorali di Marsala e Mazara. Sette gli imputati giudicati dal gup Gaeta: il marocchino Hamid Hassoune, residente a Mazara, il tunisino Mohamed Ben Mariem, residente a Pantelleria, e i palermitani Adele Rita Micalizzi, moglie del presunto mafioso di Brancaccio Cosimo Geloso, Andrea Di Salvo, Gioacchino e Stefano Micalizzi e Giuseppe Geloso.
Per i cinque palermitani, l’accusa era di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, mentre sul capo dei due nordafricani pendeva anche l’imputazione di associazione per delinquere finalizzata al traffico di essere umani. Ma da questa accusa sono stati entrambi assolti “per non aver commesso il fatto”. Ben Mariem, difeso dall’avvocato marsalese Alessandro Casano, è stato assolto anche dall’accusa di contrabbando di sigarette. Imputazione per la quale, invece, il gup Gaeta ha condannato ad un anno e otto mesi di reclusione, nonché al pagamento delle spese processuali e a quelle del loro mantenimento in carcere, Hamid Hassoune e Adele Rita Micalizzi. Per entrambi, comunque, la pena rimane sospesa per cinque anni. Sospensione che per Hassoune è subordinata “alla prestazione di una attività non retribuita in favore della collettività presso il Comune di Marsala per un periodo di anni uno”. Per il marocchino, inoltre, ha dichiarato cessata la misura cautelare degli arresti domiciliari. Assolti, infine, Andrea Di Salvo, Gioacchino e Stefano Micalizzi e Giuseppe Geloso. Nell’ambito della “Scorpion Fish 2” (che il 10 aprile 2018 ha visto coinvolti, tra Marsala, Mazara e Palermo, una dozzina di nordafricani e la Micalizzi), a fine febbraio 2019 il gup di Palermo Claudia Rosini aveva condannato per contrabbando di sigarette, assolvendoli invece per il traffico di migranti, i tunisini Mehdi Ben Ayed e Mohamed Zoubiri, entrambi residenti nel Marsalese. A Ben Ayed, il gup inflisse sei anni di carcere, mentre per Zoubiri sono stati decretati due anni di reclusione, con concessione della sospensione condizionale della pena. Pertanto, per quest’ultimo, difeso dagli avvocati Natale Pietrafitta e Luigi Pipitone, il giudice dispose l’immediata scarcerazione.