Se la sono cavata senza danni giudiziari due salemitani che erano finiti sotto processo con le accuse di truffa e appropriazione indebita in danno di un anziano zio.
Per questo, nel 2016, erano stati condannati dal Tribunale di Marsala ad un anno e 4 mesi di reclusione. In appello, però, per i due imputati, Francesco Bonventre, di 65 anni, e Giuseppe Pietro Grammatico, di 58, il verdetto venne ribaltato.
Assoluzione per Grammatico, mentre Bonventre, assolto anche lui da truffa, venne condannato (8 mesi di reclusione) per appropriazione indebita. Adesso, la Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione per Grammatico, mentre tra il secondo e il terzo grado di giudizio l’anziano zio, il 97enne Angelo Bonventre, ex agricoltore in pensione, vedovo e senza figli, ha rimesso la querela contro il nipote dopo essere stato risarcito. E per questo, anche Francesco Bonventre esce senza danni dalla vicenda giudiziaria. A difendere i due imputati è stato l’avvocato Giuseppe Ferro di Gibellina, mentre ad assistere Angelo Bonventre, come legale di parte civile, è stato Carlo Ferracane. Secondo l’accusa, i due nipoti, nel 2007, avrebbero convinto lo zio a prelevare dall’ufficio postale tutti i suoi risparmi, circa 90 mila euro, e a depositarli su due libretti cointestati. Poi, avrebbero, a più riprese, prosciugato i conti. In sol colpo, prelevati ben 40 mila euro. Nel frattempo, avevano sistemato la “gallina dalle uova d’oro” in una casa-ospizio di Pizzolungo. L’uomo, però, ad un certo punto, denunciò i due nipoti alla Compagnia della Guardia di finanza di Marsala.