Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
21/01/2020 08:32:00

Bloccato con l'auto sul passaggio a livello Marsala - Petrosino. Comincia il processo

E’ stato avviato, davanti al giudice Annalisa Amato, il processo al 51enne marsalese Carlo Marino, accusato di disastro ferroviario colposo. La mattina del 14 novembre 2018, Marino era alla guida del Fiat Doblò che rimase “imprigionato” tra le sbarre del passaggio a livello di viale Regione Siciliana, in contrada Triglia Scaletta, a Petrosino.

La vicenda, raccontata da Tp24, fece il giro d'Italia. 

Qualche secondo dopo, dopo essere sceso dal suo mezzo, questo fu travolto da un treno che da Mazara andava verso Marsala. Prima del violentissimo impatto, lui, con ampi gesti, tentò disperatamente di farsi notare dal macchinista, affinché questi frenasse.

Ma ormai, probabilmente, era troppo tardi. Le conseguenze furono: auto distrutta, danneggiamento del muro della garitta del passaggio a livello e ritardi nel traffico ferroviario. Rfi, naturalmente, è stata individuata come “parte offesa” dalla Procura.

A firmare il decreto di citazione a giudizio è stato il pm Antonella Trainito. A difendere l’automobilista è l’avvocato Vito Cimiotta. Marino, si legge nelle carte dell’accusa, “impegnava la linea ferrata nonostante il semaforo emettesse luce rossa e le barriere fossero in movimento, tanto da restare bloccato fra le medesime con il veicolo sui binari in modo trasversale, mentre sopraggiungeva il treno”. L’automobilista pensava di farcela a passare, ma non è stato fortunato. Di sicuro, è stato imprudente. Tra l’altro, ha rischiato grosso anche lui. Il suo mezzo, infatti, travolto dal treno, si è girato su se stesso e di “rimbalzo” avrebbe anche potuto travolgerlo, con conseguenze tragiche. Sul posto intervennero, poi, le forze dell’ordine per i rilevamenti del caso. Quel giorno, la linea Palermo-Trapani venne sospesa alle 8.15 e il traffico fra Castelvetrano e Trapani riprese alle 9.30. Alla prima udienza del processo, comunque, per l’imputato una buona notizia c’è stata. Nessun legale si è presentato, infatti, per conto Rete ferroviaria italiana allo scopo di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni.