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19/04/2020 10:00:00

Processi in videoconferenza da maggio. Frenano Camere Penali e Garante Privacy

 Una ripresa  dell'attività giudiziara che nella fase 2 del coronavirus  preoccupa l'Unione delle Camere penali e anche il Garante nazionale della Privacy, Antonello Soro. 

Processi urgenti celebrati senza giudici e parti nella stessa Aula, ma in videocollegamento, Camere di consiglio con i giudici tenuti a distanza tra di loro, utilizzo di pec anche nel processo penale per il deposito di atti e documenti. Potrebbe essere con queste caratteristiche il ritorno dell'attività nei tribunali che ripartiranno il 12 maggio e con questo sistema potrebbe proseguire fino al 30 giugno, o forse oltre.

Dall'inizio dell'emergenza cis ono state pochissime udienze e quelle urgenti, sia nel settore penale, che in quello civile. Si ragiona su come ripartire in condizioni di sicurezza, senza mettere a rischio il diritto alla salute di tutte le parti del processo. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha convocato un tavolo virtuale. Ma la strada sembra comunque tracciata da un emendamento del governo al decreto Cura Italia. Il testo è stato approvato dal Senato e ora è all'esame della Camera.

Perplessa l'Unione delle Camere penali, che ha scritto al ministro Bonafede chiedendo di sospendere l'entrata in vigore dei queste nuove regole "mina le fondamenta, i principi costituzionali di garanzia e viola, per le modalità previste, le vigenti regole di protezione dei dati e di sicurezza informatica" . Anche il Garante della privacy Antonello Soro, ha scitto al ministro Bonafede, chiedendogli di fornire maggiori informazioni utili alla migliore comprensione di come dovrà essere celebrato il processo in questo momento di emergenza.