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24/04/2020 16:48:00

In provincia di Trapani il coronavirus non c'è più

 In provincia di Trapani il coronavirus non c'è più. E forse non c'è mai stato. Lo comunica l'Azienda Sanitaria Provinciale, che fa un'analisi dei dati fino ad oggi.

I nuovi casi di coronavirus registrati nel territorio nei 9 giorni presi in esame, dal 14 al 22 aprile, sono appena 7 su 1302 tamponi eseguiti.

Questo indica un incremento di circa 1 caso positivo ogni 200 tamponi, quarantenati compresi, con una media di 0,7 positivi al giorno. Cioè, su una media dei 145 tamponi dei 9 giorni considerati, i positivi sono 0,7 al giorno.

Il dato più basso dell'ultimo mese, considerato che si tratta per la maggior parte di soggetti rientrati in Sicilia già infetti e posti in quarantena sotto osservazione.

Va sottolineato pertanto che non vi è presenza di virus in circolazione.

Sul territorio i guariti sono il 21% della popolazione dei positivi che, dall'inizio dell'epidemia ammonta complessivamente a 123 casi di cui, ad oggi, 72 trattati a domicilio.

L'isola di Pantelleria si conferma a contagio zero, nessun caso di coronavirus infatti, è stato registrato sull'isola.

Dei casi finora confermati, l'età media è 50 anni. Il 39% dei casi accertati è di sesso femminile e il 61% è di sesso maschile.


Il picco di casi positivi in percentuale sul totale è stato così distribuito sul territorio:

Alcamo 19%; Buseto Palizzolo 1%; Campobello di Mazara 4%; Castellammare del Golfo 2%; Castelvetrano 9%; Erice 4%; Gibellina 1%; Marsala 7%; Mazara del Vallo 4%; Paceco 2%; Salemi 20%; Trapani 14%; Valderice 12%.

Sempre alla data odierna, venerdì 24 aprile 2020, i deceduti sono 5.


“I numeri parlano chiaro – ha detto il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Fabio Damiani – la provincia trapanese si avvia alla crescita zero. Questo è principalmente il frutto di un corretto comportamento rispettoso delle misure restrittive ma soprattutto dell'efficace azione sinergica che ha coinvolto tutti gli ambiti aziendali. L'Asp di Trapani ha attivato una macchina organizzativa che nonostante il carattere improvviso e imprevedibile dell'epidemia è partita subito, realizzando tempestivamente una pianificazione capillare di interventi su strutture, personale, apparecchiature”.


“In particolare - ha spiegato Damiani - relativamente alle strategie attive di ordine sanitario, la determinazione adottata dalla direzione aziendale, di isolare immediatamente i possibili focolai anche attraverso l'isolamento domiciliare, è stata vincente. Molti sono stati i soggetti rientrati da fuori provincia, posti in quarantena e sottoposti a tampone anti Covid scrupolosamente nei tempi previsti dal protocollo. L'elevato numero di tamponi eseguiti sul territorio anche sui sanitari, ha dato la possibilità di intercettare sul nascere l'eventuale veicolazione del virus, portando la percentuale di sanitari positivi al minimo, 19 casi. Questo dato, in particolare, evidenzia l'efficacia delle misure di salute e sicurezza messe immediatamente in atto dall'azienda nei confronti di tutti gli operatori, ai quali sono stati garantiti i necessari dispositivi di sicurezza collettivi e individuali oltre che tutte le stringenti misure previste dal protocollo per prevenire la diffusione del nuovo coronavirus nei luoghi di lavoro”.


Damiani non tralascia un passaggio importante: ”L'emergenza è ancora in atto e non è assolutamente possibile allentare le misure di sicurezza e tornare al vecchio stile di vita. E' di fondamentale importanza attuare con rigore e attenzione i nuovi dispositivi di controllo sul rispetto delle restrizioni anti contagio: la possibilità di avvicinarci alla 'Fase2' nella lotta all'epidemia non consente né legittima passi falsi. Piuttosto, proprio ora – ha concluso il manager – l'attenzione deve restare alta per garantire che il passaggio alla nuova fase avvenga nel modo più completo ed efficace”.