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26/04/2020 08:49:00

Coronavirus, gli effetti devastanti del farmaco utilizzato per curare il Covid 

 La clorochina è stata ed è considerata uno dei farmaci più efficaci per contrastare il coronavirus. Ma i suoi effetti sull'uomo possono essere devastanti. Persino Rita Wilson, la moglie del noto attore Tom Hanks (entrambi hanno avuto la malattia) lo ha raccontato: “Sono stata curata con la clorochina per far abbassare la febbre altissima, e posso dire che se ha funzionato per abbassarla, i suoi effetti collaterali sono stati devastanti, e credo che le persone debbano stare molto attente con questo farmaco”, ha spiegato Rita Wilson

Insomma, c'è il rischio di gravi effetti collaterali con utilizzo di clorochina e idrossiclorochina. A ricordarlo è l'EMA, sottolineando come alcuni studi clinici che stanno attualmente studiando l'efficacia della clorochina o dell'idrossiclorochina nel trattamento di Covid-19 utilizzano dosi più elevate di quelle raccomandate per le indicazioni autorizzate. "Mentre possono verificarsi gravi effetti collaterali con le dosi raccomandate, dosi più elevate possono aumentare il rischio di questi effetti collaterali".

CLICCANDO QUI POTETE LEGGERE IL DOCUMENTO DELL'EMA.

- "La clorochina e l'idrossiclorochina possono causare problemi del ritmo cardiaco e questi potrebbero essere aggravati se il trattamento viene combinato con altri medicinali, come l'azitromicina antibiotica, che hanno effetti simili sul cuore". A ricordarlo è l'Ema, sottolineando come studi recenti abbiano rilevato anche alcuni casi fatali. I due farmaci vengono ultimamente utilizzati anche per il trattamento al Covid-19.

L'Ente regolatorio europeo ricorda come la clorochina e l'idrossiclorochina siano attualmente autorizzate per il trattamento della malaria e di alcune malattie autoimmuni. "Oltre agli effetti collaterali che colpiscono il cuore, sono noti per causare potenzialmente problemi al fegato e ai reni, danni alle cellule nervose che possono portare a convulsioni (attacchi) e ipoglicemia (ipoglicemia)".

Quanto al loro utilizzo per il trattamento del Covid-19, "i dati clinici sono ancora molto limitati e inconcludenti e gli effetti benefici di questi medicinali contro il Covid-19 non sono stati dimostrati".

"Alcuni studi clinici che stanno attualmente studiando l'efficacia della clorochina o dell'idrossiclorochina nel trattamento di Covid-19 utilizzano dosi più elevate di quelle raccomandate per le indicazioni autorizzate. Mentre possono verificarsi gravi effetti collaterali con le dosi raccomandate, dosi più elevate possono aumentare il rischio di questi effetti collaterali, inclusa un'anomala attività elettrica che influenza il ritmo cardiaco (prolungamento dell'intervallo di QT)".
Da qui la raccomandazione agli operatori sanitari di "monitorare attentamente i pazienti con Covid-19 che ricevono clorochina o idrossiclorochina e di tenere conto dei problemi cardiaci preesistenti che possono rendere i pazienti più inclini a problemi del ritmo cardiaco. Dovrebbero considerare attentamente la possibilità di effetti collaterali, in particolare con dosi più elevate, e prestare particolare attenzione quando si associa il trattamento con altri medicinali come l'azitromicina che possono causare effetti collaterali simili sul cuore".

E ancora, l'Ema ricorda come "numerosi studi clinici randomizzati di grandi dimensioni stanno esaminando i benefici e i rischi della clorochina e dell'idrossiclorochina in pazienti con Covid-19. Nel contesto di Covid-19, questi medicinali devono essere utilizzati solo nell'ambito di studi clinici o in linea con i protocolli concordati a livello nazionale. Non devono essere utilizzati senza prescrizione medica e senza la supervisione di un medico".