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29/04/2020 17:29:00

Sul coronavirus il governo ha sbagliato i conti

 Il governo Conte ha sbagliato ... i conti. Non è stato direttamente il premier, ma il suo comitato tecnico - scientifico, quello che lo ha convinto ad adottare misure rigide anche per la fase 2. Ebbene, il comitato ha detto che, se si allentano le misure, in base alle previsioni, si potrebbero avere 150.000 posti esauriti in terapia intensiva. Un importante istituto di ricerca, Carisma, ha deciso di vederci chiaro, su questi modelli, e ha scoperto che c'è un errore grossolano di calcolo, da matita blu, sulla popolazione italiana.

Secondo l’analisi statistico-matematica di Carisma, per raggiungere il picco di 150mila pazienti in terapia intensiva, come dett.o dagli esperti del governo, dovrebbero esserci 150 milioni di italiani con più di 20 anni. Peccato che siamo in tutto 60 milioni

Secondo Carisma, i conti fatti dal Cts, il Comitato Tecnico Scientifico, contengono un «macroscopico errore di calcolo». E inoltre è vero che riaprire fa salire i contagi, ma l'Italia sarebbe in grado di reggere l'onda d'urto in 45 scenari su 46.: «Il modello in 45 dei 46 scenari esaminati conclude che le previsioni di picco della terapia intensiva sono significativamente inferiori alla capacità nazionale» ormai di circa 9mila posti, come confermato anche dal commissario straordinario Domenico Arcuri.

Potete scaricare l'analisi Cts qui.

L’ipotesi del Cts, in quel documento, è che riaprire tutto il paese, il ‘liberi tutti’ insomma, porterebbe con sè il rischio di arrivare a 151mila pazienti in terapia intensiva a giugno: il collasso del sistema, con un inimmaginabile costo in vite umane. Ma quel numero, dicono da Carisma, su presupposti statistico-matematici, sarebbe verosimile se la popolazione italiana fosse non già di 60 milioni ma 260 milioni di persone, di cui 150 milioni over 20.