Era stato allontanato dalla famiglia per i ripetuti maltrattamenti e le minacce di morte alla moglie e ai tre figli.
Ma nonostante questo, e il braccialetto elettronico, ha continuato a minacciare la moglie, anche attraverso amici e parenti. E' stato così arrestato un uomo di Castellammare del Golfo, classe 70, che aveva trasformato la sua casa in un posto dove regnava violenza e paura.
A Marzo la moglie trova il coraggio di denunciare gli eccessi di ira e le minacce rivolte a lei e ai tre figli, di cui due minorenni. Il provvedimento di allontanamento del giudice arriva qualche giorno dopo, ma non sortisce alcun effetto. L'uomo ha continuato, attraverso il fratello e amici, a contattare la moglie e i suoceri pressando affinchè venissero ritirate le denunce.
All'ennesima insistenza sono scattate le manette. Ecco i dettagli nella nota della Polizia che ha arrestato l'uomo.
Nel pomeriggio di martedì personale della Sezione Anticrimine del Commissariato di P.S. di Castellammare del Golfo ha dato esecuzione all’Ordinanza con la quale il G.I.P. di Trapani ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un uomo classe ’70, responsabile del delitto di maltrattamenti nei confronti di familiari e conviventi.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trapani, ha preso avvio da una denuncia sporta nei primi giorni del mese di marzo dalla moglie dell’arrestato: nel corso di un lungo sfogo, infatti, la vittima raccontava ai Poliziotti un retroscena familiare assolutamente drammatico, fatto di ripetuti e continui eccessi d’ira da parte del marito e di numerose minacce di morte, rivolte a lei e ai tre figli, due dei quali minorenni. Pochi giorni dopo il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani disponeva, a carico dell’indagato, la misura cautelare dell’allontanamento di questi dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla moglie e ai figli, con applicazione del cd. “braccialetto elettronico”.
Lo stringente provvedimento, tuttavia, non sortiva sino in fondo l’effetto sperato, tanto che pochi giorni dopo la vittima era costretta a rivolgersi nuovamente agli uffici di Polizia riferendo di essere stata contattata dal fratello del marito, il quale aveva tentato di far pressione su di lei minacciandola di farle togliere i figli dai Servizi Sociali qualora non avesse ritirato la denuncia.
L’ultimo episodio alla fine del mese di aprile, quando la parte offesa si trovava costretta ancora una volta a denunciare alla Polizia le pressioni subìte da parte del marito; questi, infatti, oltre ad aver mandato altri conoscenti a casa di lei per convincerla a ritrattare tutto, aveva anche telefonato agli ex suoceri, chiedendo loro di intercedere presso la figlia e di convincerla a ritirare le denunce.
Riscontrata la versione fornita dalla denunciante ed informata di quanto sopra dalla Polizia di Stato, la Procura della Repubblica chiedeva ed otteneva dunque dal G.I.P. di Trapani l’inasprimento delle misure cautelari in corso, motivo per il quale l’indagato, in attesa del processo, permarrà agli arresti domiciliari con applicazione del cd. “braccialetto elettronico” presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.