Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
02/05/2020 12:43:00

"Coronavirus in ritirata dall'Italia. Ma non dobbiamo abbassare la guardia"

 "Continua la grande ritirata di SARS-CoV-2 dall’Italia. Calano i ricoveri ospedalieri e si è abbassato il numero dei decessi. Quindi barra a dritta e avanti tutta verso la fine del tunnel".

Lo dichiara Guido Silvestri, virologo dell'Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti, e considerato uno dei massimi esperti in materia a livello internazionale.

Cosa bisogna fare adesso? "Monitoraggio (sia delle infezioni che del livello di immunità, con test sierologici e virologici, ed anche con “contact tracing”); flessibilità (sia nel riaprire che, se necessario, nel richiudere, anche a livello loco-regionale); coordinazione (a livello nazionale, tra regioni, ma anche internazionale, integrandosi con le strategie usate in Europa, USA, Cina etc). Ed almeno nelle prime settimane di apertura, con il virus che ancora circola, sarà cruciale usare molte mascherine, buon distanziamento sociale e tanta igiene personale – ha concluso  -. Presto, cari amici, torneremo tutti alla normalità, ne sono convinto. Ma dobbiamo gestirla bene questa transizione, non alla carlona, perché il rischio di andare a sbattere contro un altro muro non è per niente piccolo".

"Quando si dice "a questo virus non piace il caldo" – ha sottolineato – non ci riferisce alla temperatura a cui il virus stesso viene disattivato dal calore, ma alle temperature che rendono instabili le goccioline di fomiti (saliva, starnuti, tosse etc) che trasportano il virus nell'ambiente. Questo meccanismo è noto ai virologi da decenni, e spiega perché tutte le infezioni virali respiratorie sono altamente stagionali con chiarissima predilezione per l'inverno".