Arrestato, dato in pasto all’opinione pubblica ed, infine, assolto. Il calvario per Salvatore Biolla, però, è durato 10 anni. Poi, finalmente, il verdetto del tribunale di Trapani: assolto perché il fatto non sussiste. A pronunciare la sentenza, il giudice Daniela Troja.
E per l’imputato è anche scattato il dissequestro dell’appartamento di via Canale Scalabrino. Le sue vicissitudini giudiziarie ruotavano proprio attorno a quell’immobile. Secondo l’accusa, lo aveva affittato a due donne straniere coinvolte in vasto giro di prostituzione scoperto e smantellato, nel 2011, dagli uomini della sezione di Pg del Corpo forestale, guidati dall’ispettore Ino Conigliaro e coordinati dal sostituto procuratore Andrea Tarondo. Cinque le persone raggiunte da misure cautelari tra cui due donne colombiane e un sergente dell’Aeronautica militare, originario di Catania ma in servizio alla base di Trapani-Birgi.
Salvatore Biolla finì agli arresti domiciliari, assieme ad un altro indagato. Il tribunale ha scritto la parola fine alla vicenda con l’assoluzione e il dissequestro della casa.