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24/07/2020 04:00:00

Asp Trapani, il Nursind: "Ancora grave carenza di personale"

Riesplode in estate puntuale l’allarme per la carenza di personale all’Asp di Trapani. Il Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, resta una delle poche voci a battersi per i diritti dei lavoratori. Il sindacato segnala che “addirittura in alcune unità operative si effettuano turni anche di 12 ore facendo lavorare il personale anche 60 ore in più rispetto al monte ore mensile danneggiando anche lo stato di salute degli operatori, con impossibilità di gestire i turni e mandare in ferie il personale”. Da qui l’annuncio di una serie di verifiche sulla turnazione nei vari reparti segnalando le irregolarità all’ispettorato del lavoro. Da quanto risulta al Nursind ci sono criticità, tra gli altri, all'ospedale di Trapani, al pronto soccorso di Alcamo, all'ortopedia di Castelvetrano. 

Altra problematica evidenziata dalla segreteria trapanese del Nursind è quella del mancato pagamento delle spettanze relative al mese di dicembre di quasi ogni anno, “poiché il budget destinato per le stesse viene utilizzato impropriamente durante tutti gli altri mesi dell’anno facendo sì che i lavoratori debbano rivolgersi costantemente al tribunale del lavoro per avere pagato il dovuto e facendo spendere allo Stato soldi spese legali che si potrebbero risparmiare con una oculata monitorizzazione delle spese”.

Altra grande problematica è legata alla distribuzione dei dispositivi di sicurezza hai in maniera uniforme in tutte le unità operative: “Abbiamo notizie - dicono Salvo Calamia e Francesco Frittitta - che in alcune di queste a causa della mancanza di guanti vengano utilizzati i guanti sterili che hanno un costo esorbitante sul budget aziendale determinando anche qui un danno erariale”.

Il Nursind evidenzia poi problematiche legate all’orario del lavoro: “Lavorando di continuo non c’è neanche la certezza di poter beneficiare di una pausa che per legge è garantita. Finita la stagione degli eroi, vengono riesumati commenti su Facebook espressi da colleghi in condizioni di lavoro pericolose, magari un po’ nervosi, ma pur sempre espressione delle condizioni di lavoro in cui ci si accingeva a prestare servizio. L’azienda a sangue freddo ha avviato una serie infinita di provvedimenti disciplinari nei confronti del personale del comparto, e ci chiediamo se detta rigidità si applichi anche alla comparto della dirigenza dove si effettuano continuamente mancanze dei regolamenti che l’azienda stessa ha deciso di adottare”.