Tutti al mare. Anche quest’anno, in diverse zone interdette alla balneazione, arrivano puntuali (soprattutto la domenica) ombrelloni e villeggianti.
Alcuni tratti di spiaggia di Marinella di Selinunte, dove non è mai stato permesso fare il bagno a causa dell’acqua inquinata, si ripopolano, nonostante qualche raro cartello che vieta la balneazione.
Che siano ordinanze del sindaco o decreti regionali, poco importa, qualcuno che “trasgredisce” c’è sempre.
Ed in questi giorni, ecco i bagnanti nella spiaggetta proprio di fronte l’imboccatura del porto, in passato buona soltanto per l’elioterapia.
Oppure alla foce del Belice, che sembra incontaminata, invece è una delle zone più inquinate.
I più audaci fanno il bagno direttamente nel fiume, le cui acque a tratti accese di verde, testimoniano quel processo che i biologi chiamano eutrofizzazione, in cui l’inquinamento provoca la cosiddetta fioritura del fitoplancton.
Un verde smeraldo che è un colpo d’occhio. Peccato che sia anche un colpo alla pelle, e non solo.
Ovvio, non tutto il mare di Selinunte è inquinato.
Basta evitare determinate zone, come lo sbocco dei due fiumi, (Belice e Modione) e il depuratore. Praticamente da sempre, nei 200 metri a destra e a sinistra in ognuno di questi tre punti, c’è il divieto di balneazione.
Certo, sono posti più solitari, distanti dagli assembramenti. Insomma, meno Covid e più dermatiti.
Egidio Morici