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09/10/2020 08:58:00

Usura e tentata estorsione, giovane romena imputata a Marsala 

 Il 37enne romeno Costantin Chiciug è stato ascoltato, in Tribunale, a Marsala, nel processo che vede la moglie, Petronela Chiciug, 32 anni, imputata per usura e tentata estorsione ai danni di Linda Krasna, 42 anni, slovacca. Quest’ultima è parte civile con l’assistenza dell’avvocato Carlo Ferracane, mentre a difendere la Chiciug è l’avvocato Francesca Lombardo.

“Mia moglie è stata denunciata per usura da Linda Krasna per ritorsione – ha sostanzialmente affermato Costantin - dopo che aveva denunciato Giuseppe Zingale per aggressione fisica”. Secondo l’accusa, Petronela Chiciug avrebbe prestato mille euro alla compagna di lavoro nei campi di Zingale, facendosi promettere la restituzione di 1500 euro entro fine giugno 2013. Quindi, a tasso di usura. I mille euro sarebbero stati restituiti entro il 10 maggio.

La tentata estorsione, invece, è contestata in quanto, allo scopo di avere altri 500 euro, tra fine maggio e il 12 giugno 2013, la Chiciug avrebbe più volte minacciato la Krasna con frasi quali: “Tu non mi conosci, vedrai io e mio marito di cosa siamo capaci… domani voglio 575 euro, se no vi farà visita la G.d.F.”.

Ma per l’avvocato Francesca Lombardo “si è trattato di una macchinazione ritorsiva contro la Chiciug, vittima di soprusi da parte di Zingale, sempre taciuti per la necessità di non perdere il posto di lavoro, raccoglieva prodotti della terra”. Ieri, in aula, Costantin Chiciug (che in giugno è stato condannato insieme alla moglie per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione) ha confermato il racconto fatto il 9 luglio dalla moglie. Ribadendo che la denunciata aggressione fisica ad opera dello Zingale “Mi ha messo le mani addosso” dice Petronela), che però da questa accusa è stato assolto, sarebbe stata per far desistere la romena dalla richiesta di avere indietro i 500 euro e per allontanarla dall’azienda agricola. E questo, secondo la tesi difensiva, perché la Krasna sarebbe stata l’amante del datore di lavoro. Tanto che, ha dichiarato il marito dell’imputata, la slovacca abitava a casa di Zingale e lui li avrebbe anche visti spesso in giro per Marsala da soli. Costantin ha, inoltre, affermato che il prestito è stato di 500 euro, che non sono mai stati chiesti interessi e che ancora quei soldi non sono stati restituiti.