La Procura di Trapani, rappresentata dai sostituti Matteo Delpini e Rossana Penna, chiede che l’ex sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto e il sindaco del capoluogo Giacomo Tranchida, vengano processati nell’ambito di una indagine su presunte assunzioni pilotate.
Una costola dell’inchiesta culminata, lo scorso mese di luglio, nell’arresto per corruzione del primo cittadino delle Egadi finito ai domiciliari assieme all’allora comandante della polizia municipale Filippo Oliveri e una dipendente di una compagnia di navigazione di Napoli.
L’inchiesta ruotava attorno all'aggiudicazione del contratto di fornitura di acqua potabile, mediante navi cisterna, nelle isole minori. Adesso il nuovo capitolo riguardante le assunzioni pilotate che oltre a mettere nei guai Giuseppe Pagoto, tira in ballo anche Giacomo Tranchida.
Per i due l’ipotesi di reato è falso e turbata libertà del procedimento. Le stesse accuse sono rivolte a Filippo Oliveri, Patrizia Salerno, Vincenzo Barone e Leonardo Di Benedetto, tutti pubblici funzionari, per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio.
Secondo l’accusa, due dipendenti sarebbero transitati dal Comune di Erice, all’epoca in cui sindaco era Tranchida, a Favignana, stabilizzati alle dipendenze del Comune delle Egadi con una serie di modifiche ad hoc del piano triennale di fabbisogno del personale, per essere poi destinati a transitare al Comune di Trapani, dove nel frattempo Tranchida è stato eletto sindaco. Il tutto con la complicità della commissione esaminatrice nominata per le stabilizzazioni, composta dal comandante dei Vigili urbani di Favignana Filippo Oliveri ed dai funzionari Vincenzo Barone e Patrizia Salerno.