La professoressa, positiva al Covid, dell’Istituto tecnico commerciale di Castelvetrano, è anche una dei soci della struttura Keidea, focolaio con più di 10 casi, chiusa venerdì scorso con un’ordinanza sindacale (ne avevamo parlato qui).
Il risultato positivo del tampone della docente, che aveva frequentato la scuola fino al 9 ottobre, si era saputo nel fine settimana e tutti gli alunni delle quattro classi da lei frequentate, dal 12 ottobre sono stati messi in quarantena, pur se continueranno a seguire la didattica a distanza.
La chiusura di Keidea è invece avvenuta, come si diceva, il 15 ottobre con un’ordinanza del sindaco. Anzi, due. Una di giovedì scorso, che ne limitava la sospensione fino alla mattina dell’indomani, dopo un intervento di sanificazione.
E l’altra, firmata nel tardo pomeriggio del 16, che invece ha chiuso Keidea fino al “riscontro di negatività al Covid-19 di tutto il personale dipendente”.
Un riscontro che dovrà essere verificato e comunicato dall’ufficio Igiene del distretto Asp di Castelvetrano. E’ quindi improbabile che la struttura possa riaprire nella prossima settimana, visto l’elevato numero di dipendenti in quarantena.
L’azienda ha diffuso una nota in cui assicura di aver attivato tutte le procedure “fin dai primi esiti dei casi positivi al Covid”, mettendo “le persone interessate in quarantena e sanificando i locali”.
Ma se si è arrivati alla formazione di un focolaio, evidentemente qualcosa non deve essere andata per il verso giusto.
E non possiamo fare a meno di chiederci se ci sia la possibilità di un collegamento tra il contagio della professoressa e quelli di coloro che lavoravano in amministrazione presso Keidea.
Egidio Morici