Una veglia per i 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati in Libia, si terrà domani, venerdì 23 ottobre, alle 21, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo A Mazara del Vallo. Lo ha annunciato, raccogliendo l’invito del Papa, il vescovo di Mazara, monsignor Domenico Mogavero.
Le parole di sostegno pronunciate all'Angelus domenica scorsa da Papa Francesco in favore dei pescatori di Mazara del Vallo hanno riacceso la speranza nei loro familiari. Dopo 51 giorni di prigionia le famiglie dei marittimi mazaresi attendono con ansia la liberazione.
La situazione dei due pescherecci della marineria mazarese “Antartide” e “Medinea” si fa sempre più complessa e difficile. Le famiglie sono angosciate e, seppure con molta compostezza, fanno sentire la loro voce a Roma davanti al Parlamento e nell’aula consiliare a Mazara del Vallo. I marittimi sequestrati e rinchiusi nel carcere di El Kuefia, a 15 km a sud est da Bengasi, sono: 8 mazaresi, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi.
Al porto nuovo di Mazara le sirene dei motopesca e delle imbarcazioni da diporto hanno suonato tutte insieme, con insistenza, come “espressione di vicinanza ai pescatori” sequestrati in Libia dall’inizio dello scorso settembre.
Proprio ieri sei familiari sono stati ammessi all’udienza del mercoledì in aula “Paolo VI”. La Chiesa locale di Mazara del Vallo, raccogliendo l’invito del Papa, si riunirà in preghiera. La scelta della parrocchia non è stata a caso: il nuovo luogo di culto si trova nel quartiere Trasmazzaro, dove abitano diverse famiglie di marittimi. Intanto la Diocesi continua a essere vicina alle famiglie dei pescatori, con un aiuto concreto nell’affrontare la vita quotidiana, sostenendo le spese delle utenze domestiche (luce, gas) di questo periodo difficile che stanno vivendo.
"E' stato un momento toccante. Abbiamo visto il Papa. Volevamo ringraziarlo per le parole che ha pronunciato domenica per i pescatori di Mazara del Vallo". Lo dice Rosetta Ingargiola la madre di uno dei pescatori di Mazara del Vallo che dal primo settembre si trova in Libia che ha preso parte oggi all'udienza del mercoledì. Il Papa aveva ricordato per la prima volta il caso dei diciotto marittimi italiani, tunisini, senegalesi e indonesiani nell'Angelus di domenica scorsa in piazza San Pietro. "Abbiamo portato un nostro cartellone per ringraziare il Papa - dice l'armatore Marco Marrone - ma per le norme anticovid non ci siamo potuti avvicinare al Santo Padre. Le parole dette domenica ci hanno riscaldato i cuori e data uova speranza".