La sinistra mondiale ha finalmente trovato il suo leader. Non Joe Biden neanche Bernie Sanders, candidato poi ritiratosi alle primarie del PD degli Usa per le presidenziali del novembre prossimo venturo.
Non è Pepe Mujica straordinario ex presidente dell'Uraguay, che afferma "io non spreco perché quando compro non lo faccio con i soldi, ma con il tempo impiegato per guadagnarli" o il laburista "hard left" inglese Jeremy Corbyn. Degli italiani, Renzi, Calenda, Bersani, Zingaretti neanche a parlarne. Fu" andato a prenderlo quasi alla fine del mondo" asserzione dello stesso dopo l'elezione, è l'argentino Jorge Mario Bergoglio e già la scelta del nome Francesco fu indicativa. Il santo d'Assisi, nato ricco che abbracciò la povertà. Era ottobre dell'anno scorso, quando durante il sinodo sull'Amazzonia tema, nuovi cammini per la chiesa e un ecologia integrale, il vescovo di Roma manifestò la volontà di permettere il matrimonio ai diaconi e di consacrare anche la donna come ministra del culto,riportata nel documento finale.
Il suo sostegno alle povertà mondiali è risaputo. Ci sono le sue mani tese verso il prossimo in difficoltà nonostante la pandemia e mani nascoste nell’ombra, anche nel tempo pandemico. Per lui il ruolo della Chiesa, sempre ma soprattutto in questo tempo, deve essere nella prima linea della solidarietà. È di dominio pubblico un suo messaggio per la giornata mondiale dei poveri (15 novembre)ed è "si tenda la mano per il povero". Dei giorni scorsi la" benidizione " alle unioni civili tra omesessuali. Arcinote le sue idee sull'immigrazione, non è casuale che non abbia mai ricevuto Salvini. Non si vuole essere blasfemi , Jorge moderno rivoluzionario, attuale leader della sinistra mondiale.
Vittorio Alfieri