Inizierà il prossimo 2 febbraio davanti al Tribunale monocratico di Trapani, il processo con rito ordinario ai vertici della centrale elettrica di Favignana SEA.
Accusati di disastro ambientale sono l’amministratore unico, Filippo Giuseppe Accardi e il procuratore speciale della società, Elisabetta Bonsignore. L'accusa dei pm della procura: inquinamento di vastissime dimensioni a fronte di “misure di bonifica palliative“. Tra le parti civili sono stati ammessi tre cittadini e il comune di Favignana.
L'inquinamento ha avuto inizio tanti anni fa. Negli anni 80, in uno dei serbatoi che contenevano il gasolio per alimentare la centrale termoelettrica si forma una crepa mai riparata in quarant'anni.
Tra l'altro l'incidente è stato riconosciuto dagli stessi responsabili di Sea. Solo che il disastro mentre negli anni 80 era circoscritto in un'area di 1400mq nel 2006 interessava 96mila metri quadrati. Oltre alla denuncia del consigliere Michele Rallo, anche l'intervista ad una signora che vive in una villa nei pressi della centrale dicendo che per quindici anni dal rubinetto di casa usciva gasolio.