Il Comune di Trapani parte offesa per l’incendio che ha devastato Montagna Grande la scorsa estate. L’Amministrazione ha inviato alla Procura un esposto per mettere a disposizione degli inquirenti una “serie di informazioni e dettagli che non possono essere trascurati”.
In primo luogo, l’Ente ha indicato il punto di innesco del fuoco, che sembra abbia avuto inizio nella zona della discarica inerti di contrada Agnone.
Sott’accusa, poi, il cosiddetto “viale tagliafuoco”, che è stato attraversato dall’incendio fino a determinare la devastazione che si è verificata. In particolare, secondo la tesi dell’Amministrazione, è probabile che lo stesso non fosse tenuto in conformità alle regole tecniche e normative, sicché probabilmente presentava sterpaglie e vegetazione che hanno impedito che assolvesse al compito di fermare il propagarsi del fuoco..
Inoltre, l’Amministrazione non si spiega come mai da anni siano inutilizzati il “vascone” e l’asta antincendio.
Circostanze da approfondire “poiché si reputa che, laddove i suddetti sistemi di prevenzione (viale tagliafuoco, vasconi per accumulo di acqua e aste antincendio) avessero regolarmente operato, l’incendio non avrebbe determinato l’ingente danno che ha di fatto provocato, rimanendo al contrario confinato ad una porzione molto più ridotta dell’area boschiva. Ne è prova il fatto che da decenni tale area era rimasta indenne da incendi, proprio perché la gestione dell’area ha sempre mantenuto attivi i suddetti sistemi di prevenzione”.
Sospetti, inoltre, anche in capo a chi “aveva l’incarico di vigilare sull’area una responsabilità di natura colposa, per non avere messo in atto i doverosi comportamenti di diligenza, prudenza e cautela, utili ad impedire l’evento, che ha provocato una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili di un ecosistema di Montagna Grande, della sua biodiversità, anche agraria, della sua flora o della sua fauna”.
Ed infine un altro dubbio: se i tempi e le modalità di intervento del complessivo sistema antincendio si siano realizzati con la dovuta diligenza e tempestività, tale da limitare il più possibile il fenomeno incendiario. “Siamo sicuri che gli inquirenti – affermano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore Giuseppe Pellegrino – stiano approfondendo le indagini per arrivare ai colpevoli di questa grave sciagura ambientale. I cittadini trapanesi e quanti hanno a cuore la salvaguardia del nostro territorio, non potrebbero accettare un’archiviazione del caso”.