Si tiene oggi, al Tribunale di Trapani, l'udienza per l'opposizione alla richiesta di archiviazione fatta dal Gip circa le denunce di Angelo Catalano. L'architetto, ex vice sindaco di Erice, ha querelato molti suoi ormai ex amici, tra cui anche la Sindaca Toscano.
Catalano ha patteggiato (e poi si è pentito), si è studiato il suo fascicolo e ha deciso di querelare tutti quelli che, nelle intercettazioni, parlavano male di lui. Oltre che con Toscano se l'è presa con consiglieri e assessori comunali come Gian Vito Mauro, Gian Rosario Simonte, Giuseppe Spagnolo, Vincenzo De Marco, il dirigente tecnico del comune Pietro Pedone e l’imprenditore Riccardo Agliano. Nelle chat e nelle telefonate viene definito infatti “rompiballe”, “sfascista”, “incapace di fare anche l’amministratore di un condominio”. In alcune conversazioni trascritte la sindaca lo ha indicato come un “maschilista e fascista” o ancora uno capace solo di fare “inchiappamenti” e di essere un soggetto “completamente pazzo”.