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12/11/2020 08:38:00

Corruzione a Campobello di Mazara: la prescrizione salva (quasi) tutti 

  La prescrizione ha pressoché azzerato il processo che davanti il Tribunale di Marsala (presidente del collegio Vito Marcello Saladino) vedeva imputati, con varie accuse, ex amministratori e funzionari tecnici del Comune di Campobello di Mazara e alcuni imprenditori.

L’unico dei nove imputati ad essere stato condannato (otto mesi di reclusione, con pena sospesa) è stato l’architetto Ignazio Graziano, 49 anni, dirigente del settore Servizi del Comune, accusato di ricettazione. All’inizio, tra gli imputati c’era anche il defunto sindaco di Campobello Ciro Caravà. Diversi i fatti confluiti nello stesso procedimento e i reati a vario titolo contestati: corruzione, turbativa d’asta, falso ideologico, abuso d’ufficio e ricettazione. Singolare il capo d’imputazione formulato per Caravà e l’assessore Vincenzo Giardina. Secondo l’accusa, infatti, nel luglio 2011, l’allora sindaco, dopo la sua rielezione, nel corso delle consultazioni per formare la nuova giunta municipale, avrebbe accettato l’offerta di Giardina di denaro, per una crociera da fare con la sua famiglia, in cambio di un assessorato. A Caravà, difeso dagli avvocati Giuseppe Parrinello e Salvino Caputo, si contestavano inoltre il concorso in reati che sarebbero stati commessi da funzionari comunali. Ma a fine settembre 2017, Ciro Caravà, suo malgrado, uscì dal processo perché morì soffocato da un pezzo di pane che stava mangiando. E così sono cadute anche tutte le imputazioni a lui collegate. Oltre a Giardina, sono rimasti, dunque, imputati Gaspare Marcello Luigi Manzo, Nicolò Caruso, Ignazio Graziano, Vito Accardo, Pietro Pantaleo, Agostino Montalbano, Domenico Accardo e Rosario Moceri. A difenderli sono stati gli avvocati Giuseppe Pantaleo, Giuseppe Ferro di Castelvetrano, Rossella Angileri, Giovanni Lentini, Antonina Milazzo, Giuseppe e Giovanni Parrinello, Antonino Sammartano e Giacomo Lombardo. A Manzo e Caruso si contestava la turbativa d’asta in concorso. Il primo, dirigente del Comune, nella sua qualità di presidente della commissione di gara per il “servizio di trasporto urbano ed extraurbano degli alunni pendolari nell’anno scolastico 2011/12”, e il secondo nella qualità di amministratore unico della “Mokarta Travel”, che nell’ottobre 2011 partecipò alla gara, vincendola, presentando un ribasso del 25,50%. L’ex vice sindaco Montalbano e l’ex assessore Domenico Accardo erano accusati di abuso d’ufficio per l’approvazione della delibera sul quarto stralcio per i lavori di installazione dell’impianto di videosorveglianza cittadina. Ma per loro, già un anno fa, il pm aveva invocato l’assoluzione.