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15/11/2020 02:00:00

Il Covid e la Calabria indignata

 La Calabria è indignata. La terra di Alcmeone padre fondatore della medicina antica, ironia della sorte, anche se la figura è stata soggetta a revisionismo non positivo, ma non è ironica la condizione della sanità calabra.

Da undici anni è commissariata quindi tutti i governi nazionali da quel dì si sono deresponsabilizzati e hanno dato a quello regionale una scusante. Ai tempi del Coranavirus è deflagrata. Gli ultimi due commisari sono tragicomici. Il dimissionario Saverio Cotticelli generale dei carabinieri che sarebbe stato un agente segreto, non sapeva che era responsabile della redazione del piano Covid 19, con sarcasmo doveva sapere ciò che fanno gli altri, ma non conosceva le sue competenze. Il grottesco quando ha affermato che sta indagando su cosa gli sia accaduto durante la famigerata intervista.

Il commissario subetrante Zuccatelli si è superato quando disse "la mascherina è inutile, per contrarre il virus necessita baciarsi 15 minuti continuativamente". Si è scoperto affetto da Coranavirus, è il nuovo Maiorca della pomiciata. In queste ore si sta valutando la sua sostituzione, il nuovo nominativo che si prospetta è Gino Strada. A tal riguardo è intervenuto Nino Spirlí presidente facente funzione della regione affermando "non dobbiamo scavare pozzi" e che la Calabria con questa è ritenuta da quarto mondo. Il pensiero di Spirlí non è dato sapere a quale mondo appartenga resta che la Calabria è indignata.

Vittorio Alfieri